Lavorare ad una lista di sinistra

I problemi di Vado Ligure non possono trovare una risposta negli "inciuci" tra partiti

A maggio si terranno le elezioni amministrative nel comune di Vado Ligure, un territorio che sta pagando un prezzo altissimo alla crisi generale del paese. I numeri della crisi sono quanto mai preoccupanti soprattutto per la provincia di Savona e in particolare per il suo bacino industriale più importante come Vado. Una miriade di piccole industrie e attività artigianeveduta aerea Vado Ligure fortemente in difficoltà, che chiedono risposte concrete soprattutto alla politica.

Se invece si osservano le discussioni e le dichiarazioni di alcuni politici nostrani sembra di assistere ad un altro film in cui si cerca di scimmiottare la pessima politica nazionale anche sul locale, con la proposta addirittura di larghe intese tra schieramenti diversi. In questa confusione di idee noi rileviamo un dato e cioè che non vengono ascoltate invece le numerose voci del mondo produttivo in difficoltà. Basta passeggiare un sabato pomeriggio al centro commerciale o in via Gramsci per capire che neanche i saldi sono in grado di aumentare i consumi e che anche i piccoli commercianti risentono in modo pesante delle tasche vuote dei cittadini.

Quello che serve a questo territorio non è certo l'inciucio tra i partiti, ma una politica seria di alleanze con l'obiettivo di migliorare la situazione occupazionale e dell'ambiente.

Noi come PRC proponiamo un' alleanza a sinistra, se questa parola riveste ancora il suo significato primario. Una politica di sinistra significa per noi allearsi con quelle forze che desiderano veramente dare una svolta all'economia del vadese attraverso una seria presa in carico di situazioni che spesso sono state lasciate al buon cuore dei tribunali senza tentare di gestirle.

Innanzi tutto occorre declinare anche sul territorio il progetto di legge sul lavoro per il quale Rifondazione sta raccogliendo le firme.

Gestire in modo oculato il progetto ormai avanzato della piattaforma, senza inseguire chimere che ormai sembrano perdersi nei meandri della pubblica amministrazione. Qui il problema è duplice e di estrema delicatezza. Da un lato occorre assolutamente preservare la costa da ulteriori ferite che potrebbero compromettere definitivamente l'equilibrio ambientale con conseguenze disastrose per l'arenile, dall'altro occorre muoversi e in fretta per garantire che le ricadute occupazionali siano a favore dei giovani, dei disoccupati che ormai a Vado ligure sono moltissimi. Adoperarsi inoltre per avviare progetti che sfruttino questa grande opera in senso positivo promuovendo anche attività che non comportino altri disagi ambientali.

Valorizzare il lavoro della Rete contro il carbone che ha avuto ultimamente dei riscontri importanti da parte della magistratura che sta indagando anche sulle troppe morti e malattie delle zone interessate dalle ricadute delle polveri di Tirreno Power.

Occorre definire forme di collaborazioneveduta aerea Vado Ligure con il sistema universitario e con gli enti pubblici di ricerca anche a livello locale per la mobilità sostenibile in relazione alla pianificazione territoriale ed urbanistica, progettare interventi per la messa in sicurezza del territorio e prevenire i rischi idrogeologici.

Un intervento a parte meriterebbe la gestione dei rifiuti, orientandosi verso i rifiuti zero attraverso una raccolta differenziata ben organizzata.

Infine lavorare per il superamento del patto di stabilità attraverso le associazioni come l'Anci per poter spendere almeno i fondi che i comuni hanno in cassa.

Valeria Ghiso
Segretaria Circolo 25 Aprile di Vado Ligure
Vado Ligure - 8 Febbraio 2014