Il programma di Rifondazione

Le nostre proposte per Vado Ligure

Ieri

foto di gruppo per la lista di Vado Ligure capeggiata dal candidato Sindaco Giorgio Barisone. In posa anche Marco Ravera, Segretario provinciale Rifondazione Comunista, Ciro Pesacane Presidente nazionale del Forum Ambientalista candidato alle Elezioni provinciali nel Collegio di Vado Ligure e Furio Mocco candidato Presidente della ProvinciaLa nostra provenienza dalla storia del movimento operaio e della Resistenza Partigiana, ci insegna che in momenti storici anche più difficili dell'attuale occorre dire no alla guerra senza se e senza ma, per l'unità di tutte le forze sociali e progressiste.

Non esistono guerre giuste né guerre umanitarie, ogni guerra porta inevitabilmente ritorsioni terroriste e a negazioni della libertà.

Il no alla guerra si collega direttamente con la necessità di rafforzare e difendere la democrazia, il suo radicamento nelle istituzioni e fra le organizzazioni di massa, la sua valorizzazione a beneficio di tutti i cittadini contro ogni vecchia e nuova forma di neofascismo e razzismo.

Anche questo è uno dei motivi, forse il primo e più importante, del perché siamo giunti alla conclusione di presentare la nostra lista a queste elezioni amministrative come nel 2004 e nel 1999, quando sul problema dei bombardamenti alla Jugoslavia ci trovammo in totale dissenso con il centro sinistra vadese.

Oggi

Il mercato è diventato una vera e propria ideologia, non solo per gli operatori economici, ma anche per le istituzioni e la società.

Noi proponiamo una netta inversione di tendenza sui contenuti e sui meccanismi messi in moto da quest' ideologia: in ordine di tempo, ricordiamo la battaglia per l'estensione dell'articolo 18 con il referendum che ha visto l'elettorato progressista vadese esprimersi a favore dei diritti di tutti i lavoratori e lavoratrici, anche contro le indicazioni e le scelte sia di Peluffo che di Giacobbe (all'epoca rispettivamente Sindaco uscente e candidato Sindaco del centro sinistra) e successivamente il forte risultato della cosidetta "consultazione" sulla piattaforma Maersk che ha dato risultati certo non attesi dai partiti che hanno da sempre amministrato (male) Vado ligure.

Occorre modificare radicalmente i presupposti di sviluppo, con un uso più razionale delle energie, della distribuzione, delle modalità d'impiego della manodopera, del modo stesso di consumare beni durevoli, di riciclare, di distruggere i rifiuti e scorie non riciclate, di produrre ed utilizzare energie rinnovabili e non inquinanti.

Domani

Il governo locale deve essere il punto d'incontro con i cittadini e non deve arroccarsi nel palazzo comunale evitando di confrontarsi come le precedenti amministrazioni hanno fatto con la popolazione e con le sue espressioni, salvo naturalmente ricordarsene strumentalmente in occasione del ricorso alle urne.

Riteniamo che il confronto con la popolazione debba essere mantenuto attraverso incontri periodici tra eletti ed elettori affinché non venga stravolto il mandato elettorale: non chiediamo e non vogliamo deleghe in bianco. Atteggiamenti come quelli tenuti dalle giunte comunali vadesi in occasione della vicenda del " progetto Maersk", in primis con il secco rifiuto ad un confronto referendario e successivamente con il totale annullamento delle indicazioni della consultazione popolare, non si devono più ripetere.

La condivisione delle scelte da parte di tutta la popolazione residente, con o senza cittadinanza, maggiorenne e minorenne, può e deve essere la nuova linea di condotta per una "Amministrazione partecipata".

Programmazione economica e occupazione

La scelta non può e non deve essere tra ricatto occupazionale o diritto all'ambiente ed alla salute; il criterio della "sostenibilità" di devastanti impatti socio-ambientali non può più essere il motivo trainante delle scelte della nostra amministrazione.

Le nostre scelte future non possono prescindere dalla valutazione di "reversibilità", il criterio guida per non ipotecare irreparabilmente l'avvenire delle nuove generazioni.

La dismissione di grandi realtà industriali ha causato nel Vadese, nel corso degli anni, una caduta occupazionale di tutto rilievo che solo parzialmente è stata contrastata con lo spostamento di aziende artigianali dal comprensorio savonese.

Il poco lavoro disponibile, precario e malpagato realizzato con le più svariate forme di flessibilità cosi care ai governi passati e presenti ,impedisce ai giovani di progettare un futuro ed emanciparsi dalla famiglia e costringe sempre più "sottooccupati" alla ricerca di "lavoro nero" per far fronte all' inasprimento quotidiano del costo della vita.

Nessuna seria garanzia occupazionale di qualità e durata è offerta da chi vuole utilizzare il nostro territorio per il profitto di pochi. Noi proponiamo.

No ai container. Si al porto

Già negli scorsi anni indicavamo con forza che non esistevano i presupposti di una portualità basata sui container, e l'attuale pesante crisi mondiale ha dimostrato la realtà di quanto affermavamo.

Occorre rivedere il piano portuale e creare le condizioni per la realizzazione di un unico polo portuale diportistico col recupero di zone oggi degradate ambientalmente, senza distruggere altro litorale marino della provincia di Savona. Sì, da anni diciamo che siamo pronti a farci carico di quei "famosi" porticcioli turistici (ma totalmente privi di ogni collegata speculazione immobiliare) che, secondo dati degli stessi propositori porterebbero tanti posti di "lavoro pulito". A questo proposito è utile ricordare le stime ufficiali regionali e nazionali che indicano in un posto di lavoro ogni tre posti barca il rapporto occupazione/investimenti.

Nell'ambito di un progetto turistico e navale organico, bisogna incentivare ed aiutare le aziende legate all'ambiente marino, creando e salvaguardando posti di lavoro duraturi e valorizzando il fronte mare ed il quartiere di Porto Vado.

No all'inceneritore. Si alla raccolta differenziata.

Barisone e Pesacane al BoscaccioLa questione ambientale rappresenta una delle contradizzioni maggiori che avremo di fronte nei prossimi anni.

Da una parte bisogna cercare di dare il nostro contributo come comunità per ridurre l' emissione di inquinanti in attuazione del protocollo di Kyoto, dall'altra bisogna organizzare la resistenza alla privatizzazione dei beni essenziali come acqua, energia, territorio.

Per questo sosteniamo da sempre una politica di smaltimento dei rifiuti basata sulla differenziazione e sulla biostabilizzazione e non su ulteriori e continui ampliamenti delle discariche o su politiche basate sulla realizzazione degli inceneritori di cui, nel piano approvato dalla amministrazione provinciale in cui vicepresidente era l'attuale uscente sindaco di Vado Ligure, ben due siti su tre venivano indicati sul nostro territorio comunale, e di cui riparla l'assessore Bovero.

I punti fondamentali di questa strategia devono essere:

  1. Costante e capillare opera d'informazione e sensibilizzazione
  2. Introduzione di una tariffa conveniente per premiare il riuso e d il riciclo e totale esenzione per i pensionati e le famiglie e basso reddito
  3. Estendere subito a tutto il territorio comunale le iniziative di raccolte differenziate di rifiuti

No ai centri commerciali. Si alla piccola e media distribuzione.

Revisione delle scelte della passata ed attuale amministrazione di agevolare insediamenti di strutture della grande distribuzione commerciale che mettono a grave rischio l'esistenza di numerose piccole attività commerciali ed artigianali, non creando ma riducendo ed impoverendo i posti di lavoro.

Tutto ciò in un territorio che già vede la presenza a fianco di piccole attività commerciali ed artigianali, isolate nelle frazioni, e più cordinate tra loro nel centro cittadino dove garantiscono un servizio e un presidio sociale), anche di supermercati e di un valido mercato settimanale che completano il rapporto tra domanda/offerta.

No all'auto obbligatoria. Si al trasporto pubblico

Anche in questo settore i più danneggiati sono gli abitanti delle frazioni e tra questi sono gli anziani ed i ceti più deboli a sopportare il peso maggiore di una politica che considera un dovere non solo possedere un'automobile ma anche essere nelle condizioni fisiche di poterla guidare.

Il fatto che nelle ore serali non ci siano mezzi collettivi di trasporto da/per Segno/Bossarino/SanGenesio dimostra una grande inciviltà e crea disagi rilevanti.

Altrove, per servire le frazioni e nello stesso tempo per contenere i costi, sono stati istituite forme alternative di trasporto (minibus, taxi collettivi) secondo noi questa è una scelta praticabile anche a Vado.

Si può anche agire sulla politica tariffaria:

  1. Introducendo tariffe agevolate per cittadini con gravi situazioni economiche e sociali.
  2. Esentando dal pagamento gli anziani con la pensione INPS al minimo.
  3. Garantendo una semigratuità a quanti siano in cerca di occupazione.

No al carbone. Si al metano

Essere certificati non preclude la necessità di un attento e puntuale controllo sull'ambiente e su realtà produttive ed industriali quali Vetrotex, Infineum, Tirreno Power, discariche, cave, ecc.

Il fatto che alcune aziende siano "sensibili" a certi argomenti "ambientalisti" intervenendo con l'acquisto di arredi urbani o attrezzature per i parchi giochi non deve far scendere l'attenzionedell'Amministrazione sulla concentrazione di fattori inquinanti o potenzialmente tali, che possano mettere in gioco la salute e la qualità della vita di lavoratori e cittadini.

Il PRC ritiene che su questi argomenti sia possibile intervenire maggiormente con:

  1. Un impegno nel rinnovamento della politica energetica con una netta inversione rispetto alla privatizzazione selvaggia che tutti i governi precedenti ed attuale hanno innescato
  2. Una costante attenzione alla reale metanizzazione della centrale di Vado che da troppi anni, non ha subito reali accelerazioni
  3. La copertura TOTALE dei parchi carbone
  4. La revisione immediata del sistema di accensione
  5. Un costante monitoraggio dell' ambiente e della salute dei cittadini attraverso l'attivazione degli enti preposti, con la reale attivazione di credibili convenzioni con ARPAL.

No all'assenza di regole. Si ad un vero Piano regolatore

Il Piano Urbanistico Comunale (PUC) doveva essere inteso come un efficace strumento di disciplina e di programmazione del territorio.

Troppo spesso si è verificato a Vado che il vecchio PRG abbia registrato invece che programmato, legittimando in tal modo iniziative estremamente dubbie, megaopere o progetti in contrasto con gli interessi generali ( vedi Ferrero, operazione porto ecc.).

L'Amministrazione Giacobbe/Bovero ha scelto di privare foto di gruppo per la lista di Vado Ligure capeggiata dal candidato Sindaco Giorgio Barisone.
In posa anche Marco Ravera Segretario provinciale Rifondazione Comunista,
Ciro Pesacane Presidente nazionale del Forum Ambientalista
candidato alle Elezioni provinciali nel Collegio di Vado Ligure
e Furio Mocco candidato Presidente della Provincia
Barisone e Pesacane al Boscaccio
il comune di Vado di un PUC che parlasse al futuro, ad un'altra idea di sviluppo che non fosse il semplice adeguamento ai voleri dei poteri forti che, se portati a compimento, gestiranno i lavori della progettata Piattaforma "Multipurpose" facendo cadere Vado Ligure nuovamente nell'accettazione di uno pseudo sviluppo monoculturale ( ieri fabbriche ad alto tasso di inquinamento ambientale, oggi Tirreno power e le scelte carbonifere, domani la cattedrale nel deserto dell' agognata (!) Maersk o di chi la sostituirà); si prospetta per il nostro paese un avvenire a colpi di varianti per venire incontro a nuove speculazioni ed appetiti.

Dalla storia al futuro

Riproponiamo la riqualificazione ed il rilancio della fortezza di Porto Vado (che deve tornare alla città ed ai suoi cittadini perché ne fruiscano come centro polivalente e culturale anche di studio del mondo del lavoro e della qualità della vita interagendo con il nuovo centro universitario savonese che, essendo a pochi chilometri, può fare della nostra zona una fucina di confronti culturali e di occasioni di sviluppo per tutto il territorio) anche attraverso l'apposita ricerca di fondi comunitari.

Proponiamo la realizzazione di uno stabilimento balneare comunale affidato ad una cooperativa di giovani.

Partendo dal piano spiaggia, siamo consapevoli che i servizi resi al cosiddetto turismo di massa rifiutato in altre zone a noi vicine, possono essere preziose risorse economiche non più stagionali ma estese nell'arco dell'anno, realizzando altre nuove aree sosta per camperisti.

Politica di bilancio e politiche sociali

Noi pensiamo che un buon amministratore debba avere una collocazione di classe chiara (con i lavoratori, i pensionati, i piccoli artigiani ed i piccoli commercianti, i disoccupati, gli immigrati) e che altrettanto chiaramente debba porsi in merito alla tutela delle fascie più deboli della popolazione, per esempio:

  1. Devolvendo un'ampia parte delle risorse introitate dalle aziende inquinanti indirizzandole verso i settori dell'assistenza nei confronti degli strati più deboli economicamente.
  2. Creazione di un servizio di telesoccorso gratuito
  3. Servizio di scuola bus gratuito
  4. Verifica delle case vuote e o utilizzate in "nero"

Operare una rimodulazione delle tariffe e delle imposte di competenza comunali, sempre ispirandosi al principio di progressività delle stesse, salvaguardando i livelli di protezione sociale.

Favorire la raccolta differenziata con sgravi tariffari consistenti e con accorte dislocazioni di isole predisposte sul territorio.

Potenziamento del servizio di asilo nido, divenuto ormai non più una scelta tra nonni e nido ma una esigenza sociale.

Creare le condizioni per incrementare le attività agro-silvo-pastorali artigianali tradizionali del nostro entroterra (agricoltura biologica, educazione ambientale) intervenendo localmente anche con il recupero del patrimonio architettonico e destinando aree all'attivazione do orti sociali a disposizione delle fasce deboli della cittadinanza.

Indirizzare le mense scolastiche all' uso di prodotti biologici.

Ridiscussione, con la nuova gestione, della convenzione "ex Ferrero" che ha visto dapprima le passate Aministrazioni delegare, col solo nostro voto contrario, l'assistenza/deportazione dei nostri anziani al settore privato e, come solo da noi puntualmente denunciato, la totale sconfitta di quanto veniva annunciato come panacea di tutti i mali e che ha invece pesantemente ripesato sulle casse comunali senza minimamente salvaguardare posti di lavoro.

Mettere in atto tutti i meccanismi per la modifica dello statuto comunale per poter inserire in consiglio comunale un rappresentate della comunità di cittadini extracomunitari presenti nel nostro comune.

Lavori pubblici

Le frazioni ed i piccoli agglomerati risultano i maggiormente trascurati, ma anche dove si interviene non è che i risultati siano esaltanti.

  1. La viabilità tra S. Ermete e Segno richiede un intervento urgente per risolvere una situazione di disagio vecchia di decenni che tenga in considerazione tutte le tematiche ambientali.
  2. Eliminazione delle barriere architettoniche, partendo dai locali di proprietà dell'amministrazione.
  3. I servizi di metanizzazione devono giungere, a costi realmente accessibili, in tutte le frazioni.
  4. Recupero di vecchie strade delle nostre colline ed istituzione aree di picnic e/o attrezzate per attività ludico-sportive.
  5. Indicare una area su cui poter realizzare, in convenzione con Associazioni Animaliste, un luogo dove ricoverare cani e gatti randagi ed un cimitero per i piccoli animali.

Vado e i giovani

I problemi di spazio per i giovani nel comune di Vado sono molti ,a partire dalla creazione di un centro giovanile autogestito per dare spazio ad incontri musicali e culturali.

È necessario ampliare le aree dedicate ad impianti sportivi, ( non solo calcistici) dando spazio ai cosiddetti sport minori come hockey, nuoto, rugby, ect.

Mettere in atto tutti i meccanismi per la realizzazione del consiglio comunale dei giovani, come già avveniva quando esisteva la democrazia.

Vado più sicura

La sicurezza è indiscutibilmente un bene ed un diritto fondamentale di tutti i cittadini come la libertà ed il lavoro.

Dobbiamo quindi sviluppare un piano che permetta di migliorare la qualità della vita, la convivenza civile, la sicurezza sociale.

Crediamo, ad esempio, che garantire maggiori punti luci funzionanti, sia in centro che nelle frazioni collinari, sia la base per rendere più vivibile il territorio.

Riproponiamo infine la creazione di una figura di ausiliaro della sicurezza, come avviene già in altre città, utilizzando ed appoggiandosi al volontariato attivamente presente nella nostra realtà, per intervenire con una maggior presenza sia nelle frazioni che nelle vicinanze delle scuole.

Conclusioni

Queste, in estrema sintesi, alcune delle priorità che indichiamo per il nostro programma che vedrà sempre e comunque il pieno coinvolgimento della cittadinanza per ogni scelta che andrà ad incidere sulla quotidianità.

Per noi, un altro modello di sviluppo è necessario: un'altra Vado è possibile!