La bozza di programma per Vado Ligure

Nella prossima primavera anche il Comune di Vado Ligure andrà alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale. Da alcuni mesi è di fatto iniziata una consultazione tra le forze politiche del Centrosinistra, l'Italia dei Valori (peraltro non organizzata nel Comune) ed il nostro Partito.

Attualmente la situazione vede ben tre candidati possibili (ed in alternativa tra loro) per il Centrosinistra: Carlo Giacobbe candidato ufficiale dei DS, Pietro Bovero autocandidatosi e Attilio Caviglia proposto da circa 1200 elettori riferibili a Margherita, dissidenti DS e altri soggetti. Vi è inoltre la possibilità di una lista autonoma di ispirazione ambientalista ed uno o due possibili candidati del Centrodestra.

Per comprendere al meglio le proposte di Rifondazione Comunista vi presentiamo la bozza di programma elaborata per il Comune di Vado Ligure.

la redazione del sito
Savona - 26 Ottobre 2003

La nostra politica risponde ai bisogni dei lavoratori

una suggestiva immagine del porto di Vado LigureErede politico di questa tradizione, il PRC ritiene suo patrimonio inalienabile la fedeltà alla Costituzione ed alla Resistenza, la difesa della Democrazia, il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, la pace e la convivenza tra razze, culture e religioni diverse non sono per il nostro Partito frasi senza contenuto, ma obiettivi reali da perseguire costantemente. Allo stesso modo è rilevante il nostro impegno contro la fame e la povertà, così come la nostra lotta contro sfruttamento e disoccupazione per la giustizia sociale.

Questi ideali, che dovrebbero fare parte del bagaglio culturale e morale degli amministratori civici, sicuramente ispirano i candidati a Sindaco ed a consiglieri comunali che si presentano nelle liste di Rifondazione Comunista.

Un problema di metodo e di merito

Il nostro Partito è fortemente motivato a cambiare lo stato attuale delle cose, a partire dal metodo: il governo locale deve essere punto di incontro con i cittadini, non può arroccarsi nel palazzo comunale evitando di confrontarsi con la popolazione e con le sue espressioni, salvo naturalmente ricordarsene strumentalmente in occasione del ricorso alle urne.

una suggestiva immagine del porto di Vado LigureÈ proprio per rompere con una pratica che riteniamo scarsamente democratica che non abbiamo intenzione di presentarci agli elettori con un programma preconfezionato. Attraverso il confronto con i nostri iscritti e simpatizzanti ma anche con quei vadesi che hanno cari i nostri i principi di equità e di giustizia sociale, intendiamo definire le direttrici di politica locale, correggere errori delle amministrazioni passate, indicare soluzioni di problemi, alcuni vecchi di decenni, nell'interesse dei cittadini. Naturalmente il confronto è aperto anche con chi, pur non essendo residente, lavora nel nostro Comune. Riteniamo, altrettanto naturalmente, che questo rapporto non debba essere interrotto dopo le elezioni ma che debba essere mantenuto attraverso incontri periodici tra eletti ed elettori affinché non venga stravolto il mandato elettorale: non chiediamo e non vogliamo deleghe in bianco.

Urbanistica

Il Piano Regolatore Generale deve essere inteso come un efficace strumento di disciplina e di programmazione del territorio. Spesso si è verificato,anche a Vado a partire dalla centrale ENEL, che il PRG abbia registrato invece che programmato, legittimando in tal modo anche iniziative speculative oppure megaopere in contrasto con gli interessi generali.

L'imperante destrorsa ideologia del mercato e le spinte speculative che da esso derivano non devono mai condizionare le scelte del Municipio, tanto meno quelle urbanistiche. Occorre anche impedire che, in mancanza di una cultura di programmazione urbanistica e di un'etica della pubblica amministrazione, si inseriscano fattori malsani. Affinché l'antico e sempre valido obiettivo condensato nello slogan "Il Comune al Popolo e il Popolo al Comune" non si allontani sempre più è indispensabile coniugare trasparenza e democrazia. Sostituiamo perciò la necessità di una rivisitazione del PRG per correggere indirizzi non ortodossi ed anche per determinare nuove potenzialità per lo sviluppo dell'economia di Vado.

Il progetto di deviazione del torrente Segno, la cui foce è nell'area delle ex demolizioni navali, ci appare fantasioso, oltre che sbagliato dal punto di vista urbanistico. Un più scorrevole deflusso delle acque, nell'ipotesi del torrente in piena, si può garantire facendo rifare, a spese dell'ANAS, il ponte sulla statale Aurelia con quota del piano rotabile più alta e con la struttura sottostante di profilo più contenuto. Con le nuove tecnologie costruttive ci pare obiettivamente più realistico.

Programmazione economica, occupazione, turismo

La dismissione delle grosse realtà industriali ha causato anche nel Vadese una caduta occupazionale di tutto rilievo. L'incremento della piccola impresa non ha neanche lontanamente coperto i posti di lavoro perduti, mentre il mitico settore terziario è per l'appunto restato… mitico. II poco lavoro disponibile, precario e malpagato impedisce ai giovani di progettare un futuro ed emanciparsi dalla famiglia. Nello stesso tempo toglie serenità ai meno giovani che magari si trovano nella poco invidiabile situazione di genitori e di lavoratori sempre meno garantiti. Questo disagio non solamente economico colpisce pesantemente anche piccoli commercianti e artigiani. Questi lavoratori, sempre più spesso autonomi solo nominalmente, in qualche caso vivono situazioni di precarietà e di "sottosalario" peggiori dei lavoratori dipendenti.

Il PRC pensa che un Comune schierato con i lavoratori e con i ceti più deboli possa fare molto. Infatti, con l'impegno e la concretezza di un piano politico-amministrativo, percorsi ed obiettivi che potrebbero sembrare poco integrabili risultano invece fortemente correlati. Il Comune può promuovere l'occupazione:

Questo ovviamente non significa che Vado potrà mai diventare una località turistica d'elite; nulla vieta però che con le opportune infrastrutture (ad esempio mancano gli alberghi) possa diventare, oltre che un soggiorno piacevole, una base ideale per mete turistiche e culturali qualificate.

Rifondazione Comunista propone, sull'esempio della Regione Piemonte, la creazione di un Parco Culturale che interessi non solo la riviera, ma anche il nostro entroterra e la sua storia. L'approdo di Porto Vado per i traghetti della Corsica Ferries, avvenuto in assenza di qualsivoglia programmazione, dimostra che nel settore esiste una domanda crescente e che il porto di Vado, anche grazie allo snodo autostradale di Zipola, ha una specifica idoneità. Non per fare della facile ironia ma il progetto savonese di collocare ottocento posti barca nella zona delle Funivie, rivoluzionando la viabilità con la costruzione di un'arteria sotterranea, ci pare ancora più fantastica che la deviazione del torrente Segno.

In compenso ci pare assolutamente normale la mancanza di un ruolo propositivo del Comune di Vado Ligure nei confronti delle autorità pubbliche provinciali e regionali.

L'approdo per le barche da diporto può essere costruito a Porto Vado nell'ambito di un progetto turistico e navale organico, naturalmente salvaguardando i diritti acquisiti dei portovadesi e con il loro parere favorevole. Porto Vado può diventare capolinea per altri traghetti e altre crociere (Sardegna, Mediterraneo) oltre che per escursioni giornaliere (porto antico di Genova, acquario, parco marino del ponente).

Alcune aree (parco ferroviario, campo sportivo ENEL o altre altrettanto idonee verso Porto Vado) possono essere trasformate in strutture ricettive per il turismo all'aria aperta (camper, tende,caravan) sull'esempio dei camping comunali francesi: prezzi popolari in cambio dei servizi indispensabili. La gestione dovrebbe essere affidata ad una cooperativa di giovani, alla quale potrebbe anche essere affidato uno stabilimento balneare comunale con le medesime caratteristiche, nonché la cura delle spiagge libere. Le benefiche ricadute in termini economici ed occupazionali, che una tale politica avrebbe, sono evidenti. Inoltre l'impatto ambientale di un turismo culturalmente qualificato e praticato in tutto l'arco dell'anno sarebbe minimo soprattutto se raffrontato ad un turismo da seconda casa, portatore di nuove cementificazioni, e praticato per due mesi l'anno.

Ambiente

Fabbriche inquinanti, centrale ENEL, discariche, cave. C'è a Vado una concentrazione di fattori inquinanti o potenzialmente tali che mettono in gioco la salute e la qualità della vita di lavoratori e cittadini. Il PRC ritiene che la passata amministrazione abbia dimostrato su questi temi lassismo e disinteresse. La superficialità con cui è stato concesso l'ampliamento della discarica di Bossarino per un milione di metri cubi di rifiuti speciali ha dell'incredibile. Il Comune deve voltare pagina e divenire soggetto attivo nel reale miglioramento dell'ecosistema. Il primo passo è la chiusura della discarica nei tempi e nei modi che la cittadinanza deciderà.

È necessario che il Comune faccia:

Associazioni, cultura, socialità, volontariato

Vado vanta anche in questo campo una lunga tradizione. Alla ormai storica Croce Rossa ed ai volontari dell'AVIS, si sono aggiunti da tempo i Volontari Antincendio Boschivo che svolgono un lavoro importante nella salvaguardia del nostro patrimonio naturale. Altre lodevoli iniziative come l'UNITRE sono divenute, anche grazie all'aiuto del Comune, una realtà praticata e permanente. Esistono strutture (SMS, Società cattoliche) e circoli efficienti e di alta potenzialità per la vita sociale e ricreativa. Nonostante questi organismi siano figli del movimento operaio però, in tempi di "pensiero unico", all'interno delle SMS in particolare si va facendo strada la concezione di una gestione aziendalista ed efficentista che le snatura. A nostro parere una sana gestione economica non deve pregiudicare una netta scelta di campo, non di partito ma di collocazione politica progressista, da parte delle società.

Legate sia al sociale che al turismo sono la riqualificazione ed il rilancio della fortezza di Porto Vado che deve tornare alla città ed ai suoi cittadini perché ne fruiscano come centro polivalente e culturale. Al suo interno possono trovare spazio e stimoli realtà sociali e di volontariato già esistenti, insieme con altre che, con un simile supporto logistico, non tarderebbero a nascere (laboratori teatrali e musicali, centro giovanile, ecc...). Anche un ostello vi troverebbe una collocazione ideale.

Un ragionamento va fatto anche per l'ex cinema Ambra, spazio centrale della città e possibile centro per convegni, conferenze ed altre manifestazioni che possano favorire scambi e momenti di aggregazione.

Politiche di bilancio e politiche sociali

Oggi è marcata la linea di tendenza secondo cui un buon amministratore è colui che riesce a far quadrare i conti riducendo le spese correnti, limitando gli investimenti, sanando i debiti pregressi senza tener conto del costo sociale che questa politica comporta.

Noi pensiamo, al contrario, che un buon amministratore debba avere una collocazione di classe chiara (con i lavoratori, i pensionati, i piccoli artigiani e commercianti, i disoccupati) e che a questa ispiri il suo intervento sia per quanto riguarda il reperimento delle risorse, sia per quanto riguarda la spesa. Riteniamo che le imposte debbano essere progressive ed in tal senso vada orientato il reperimento delle risorse.

Utilizziamo l'ICI come esempio di ciò che intendiamo:

Occorre anche operare una rimodulazione delle tariffe e delle imposte sempre ispirandosi al principio di progressività delle stesse, salvaguardando i livelli di protezione sociale esistente e puntando in prospettiva ad un allargamento delle fasce sociali protette anche attraverso l'attivazione di nuovi servizi.

È evidente che non siamo per una gestione allegra del bilancio comunale, ma è altrettanto evidente che gestire un Comune non significa per un partito di sinistra quale il nostro accontentarsi di amministrare onestamente. Ci sono dei diritti come quello alla salute od a una vecchiaia dignitosa che non debbono essere compressi in nome di chissà quale sana gestione comunale, ed i cui costi non possono essere riversati sulle famiglie: per questo motivo ci dichiariamo già da ora contrari a qualsiasi ipotesi di privatizzazione della casa di riposo. Naturalmente invece ci trova d'accordo il suo spostamento in un luogo più idoneo ed il suo ampliamento.

Trasporti

Anche in questo settore i più danneggiati sono gli abitanti delle frazioni e dei paesi. E tra questi sono gli anziani ed i ceti più deboli a sopportare il peso maggiore di una politica che considera un dovere non solo possedere un'automobile, ma anche essere nelle condizioni fisiche di poterla guidare. Il fatto che nelle ore serali non ci siano mezzi collettivi di trasporto da/per Segno dimostra grande inciviltà e crea disagi rilevanti. Altrove, per servire le frazioni e nello stesso tempo per contenere i costi, sono stati istituite forme alternative di trasporto (minibus, taxi collettivi); secondo noi è una scelta praticabile anche a Vado.

Sanità

Corrono voci insistenti di un ulteriore ridimensionamento del Distretto Sanitario di Vado Ligure. Noi vogliamo sperare che siano e rimangano solo voci. In caso contrario la nostra opposizione a questo nuovo attacco allo stato sociale sarà intransigente. Noi pensiamo che la Sanità Pubblica debba essere potenziata ed è per questo che rivendichiamo, tra l'altro, l'apertura di un Ambulatorio di primo soccorso dove vengano applicate terapie minime (iniezioni, ecc...) che diminuiscono in qualche modo i disagi della popolazione.

Servizi

In altre città, ad esempio Quiliano, il Comune ha promosso lo Sportello del cittadino. In pratica ha messo a disposizione una sede in cui una serie di organismi (sindacati, Federconsumatori, ecc...) si alternano per offrire informazioni consulenze. Sembra una piccola cosa ma in realtà è un grande aiuto per tutti i cittadini che si trovano a doversi muovere nei meandri della burocrazia.

Conclusioni

Consapevoli di quanto la nostra politica sia in contrasto con quella governativa e, nello stesso tempo, di quanto essa risponda ai bisogni del popolo lavoratore, rivendichiamo dallo Stato un maggior gettito fiscale per i Comuni, denaro finalizzato alla difesa dello stato sociale ed alla qualità della vita. Nel momento in cui lo Stato italiano butta migliaia di miliardi in una guerra di aggressione sarebbe curioso che ci venisse risposto che non ci sono i soldi.