Non dobbiamo rinunicare all'opposizione comunista

Considerazioni critiche sulle alleanze

E così il Carlo Ruggeri, ex Sindaco di Savona, ha risolto uno dei punti più dibattuti nell'ultimo Comitato Politico Federale (CPF) del partito della Rifondazione Comunista (quello relativo all'approvazione del programma del PRC, ndr). Credo che ad alcuni compagni questo provvedimento tolga un grosso peso dal cuore. Non è il nostro partito, infatti, che proroga la durata della discarica di rifiuti urbani di Cima Montà.

Possiamo, quindi, andare ad un confronto sereno con il Centrosinistra per amministrare il Comune di Savona nei prossimi cinque anni. Ribadiremo con forza i punti cardine delle nostre scelte politiche programmatiche, in una trattativa aperta, per stabilire se vi sono le convergenze programmatiche necessarie per stipulare un accordo, con lo scopo preciso di cambiare la politica della amministrazione comunale in carica (e buttiamo a mare tutte le battaglie degli ultimi 10 anni di opposizione).

Andiamo a trattare con il Centrosinistra con grosse differenze programmatiche del tipo:

(vedere articolo su La Stampa del 21 Dicembre 2005 "Unione anche a Savona a gennaio vertice DS-PRC" intervista a Franco Zunino Segretario provinciale del PRC)

Il CPF ha dato mandato a sviluppare una trattativa per verificare se ci sono le condizioni per formalizzare l'accordo con il Centrosinistra. Personalmente credo non vi siano le condizioni, non solo per fare un accordo, ma per trattare, considerato quanto sta avvenendo in Regione Liguria e quanto sta accadendo in Provincia. A Savona, oggi, ci sarebbero le condizioni per aprire un altro tavolo di confronto, con cittadini e forze politiche e associazioni, che, sui punti programmatici dirimenti che noi abbiamo nei confronti del Centrosinistra, sono non solo pronti a trattare, ma sono d'accordo con il programma del nostro partito.

Il CPF, come molti sanno, ha deciso di agire diversamente da quanto sto scrivendo in questa mia comunicazione. Ha deciso infatti, che nonostante tutte le diversità, le inaffidabilità del Centrosinistra, con questi si deve andare al giudizio degli elettori (e vorrei che non si continuasse a dire che si potrebbe anche non fare l'accordo. I giochi sono ormai fatti). Ben sapendo che data la inconsistenza del Centrodestra, la convergenza di questo, su molti punti programmatici con il Centrosinistra, Rifondazione finalmente, così come in Provincia, in Regione Liguria e a livello nazionale, sarà finalmente nella stanza dei bottoni anche a Savona, ad avallare quanto gli altri decideranno, in barba agli accordi sanciti e sottoscritti.

E su questo accadimento futuro, sono probanti le grida dei nostri consiglieri regionali: Giacomo Conti e Marco Nesci (vedi articoli del Secolo XIX del 16/12/05 e del 22/12/05), sul mega tunnel del terzo valico, sul documento del bilancio regionale e l'uscita dalla sala giunta dell'assessore all'ambiente Franco Zunino, per non votare il prolungamento della concessione della discarica di Cima Montà. Queste grida e questi atteggiamenti, servono soltanto a fare polveroni ma in buona sostanza a non otterranno nulla. Nel frattempo e con queste premesse, il tesseramento della Federazione provinciale di Savona, resta sotto il 90% del tesseramento del 2004 e l'attività e la presenza sui grandi temi locali e nazionali è molto vicina allo zero.

Cari compagni, continuando di questo passo saremo, si, presenti nelle istituzioni ma con quale peso politico e quali risultati concreti dovreste spiegarlo, non a me che ne ho la completa percezione, ma ai compagni di base, a quelli che fideisticamente si richiamano al nostro partito. A quelli che credono di sostenere e militare in un partito comunista, duro, forte, attivo: un partito che come negli anni scorsi era più presente di oggi su tutte le questioni e le scelte politiche dei comunisti, meno presente nei salotti buoni, nei media, ma capace di portare sulle piazze centinaia di migliaia di donne, uomini, giovani, anziani, entusiasti di annunciare al mondo che erano militanti di Rifondazione Comunista, comunisti sempre, rivoluzionari all'occorrenza, contrari ad ogni guerra, all'imperialismo, al colonialismo.

Oggi per cacciare Berlusconi (sacrosanta aspirazione) rinunciamo alla nostra forza di opposizione comunista, per sostenere dopo la cacciata di questo Governo, una unione con il centro liberale borghese, con la Confindustria e con i banchieri (più o meno di rapina).

Oggi più che mai emergono le verità delle analisi esposte dalla terza mozione congressuale, Progetto Comunista. E oggi più di ieri, miglior cosa sarebbe l'operare per cacciare Berlusconi a livello nazionale, riprendendoci però la nostra autonomia, e ai livelli istituzionali gerarchicamente più bassi, costruire alleanze non soltanto con i partiti, ma con i cittadini, affinché, praticando una delle nostre idee forza: la partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative e procedendo al cambiamento della società capitalistica si possa veramente ritornare ad essere militanti comunisti e praticare mettendola in pratica la nostra dottrina.

Giorgio Magni
Progetto Comunista - Sinistra PRC
Cairo Montenotte - 30 Dicembre 2005