Verso le Elezioni Comunali a Savona

Al termine di una intensa discussione approvata la linea tracciata dal Segretario Provinciale Franco Zunino

Lo scorso 10 Ottobre il Comitato Politico Federale (CPF) ha approvato, a larga maggioranza, l'ordine del giorno, presentato dalla Segreteria Provinciale, che traccia le linee guida del PRC in vista delle prossime Elezioni Comunali a Savona. Il documento proposto dalla maggioranza ha ottenuto 29 voti. Non accolti invece gli altri ordini del giorno presentati rispettivamente da Marco Sferini e dai rappresentanti della Mozione 2 (3 voti a favore) e da Patrizia Turchi (12 voti a favore).

Per conoscere al meglio le posizioni espresse all'interno del Partito vi presentiamo, come consuetudine, i documenti argomentati e discussi nell'ultimo Comitato Politico Federale.

la redazione del sito
Savona - 11 Ottobre 2005

Documento presentato dalla Segreteria provinciale - approvato

Il Comitato Politico Federale, a seguito della discussione tenutasi a riguardo della prossime elezioni comunali a Savona, ritiene che il Partito debba procedere con queste modalità:

  1. aggiornare le proprie linee programmatiche, essenzialmente attraverso una proposta da presentarsi al più presto al Comitato Politico Federale da parte della Commissione Enti Locali, partendo dalla base costituita dal programma presentato nelle scorse elezioni comunali del 2002 e condiviso da tutto il Partito;
  2. procedere agli incontri con le forze del Centrosinistra per verificare se esistono o meno le condizioni politico-programmatiche per un accordo, tenuto conto delle posizioni espresse in questi sette anni di giusta collocazione all'opposizione.
    La delegazione trattante, composta dalla Segreteria e dal Capogruppo comunale, riferirà al Comitato Politico Federale l'andamento degli incontri. Al CPF, naturalmente, spetta ogni decisione finale;
  3. verificare, aldilà della scelta finale, la possibilità di costituire attorno al PRC posizioni politico-programatiche condivise da un'area più vasta di sinistra d'alternativa.

Documento della Mozione 2 "Essere comunisti" sulle Elezioni Comunali di Savona della prossima primavera - Documento presentato da Simone Anselmo, Claudio Manzieri, Felice Nicoletti, Marco Sferini - respinto

I compagni del PRC che hanno aderito alla mozione congressuale n° 2 presentata dall'area "Essere Comunisti", reputano che non si debba ritenere scontata l'adesione del Partito della Rifondazione Comunista alla coalizione del Centrosinistra per il rinnovo del Consiglio Comunale di Savona. Anzi chiedono che non si vincoli il Partito a scelte senza prima verificare le convergenze programmatiche: ciò in controtendenza rispetto alla scelta nazionale, essendo obiettivamente diversa la situazione del Comune di Savona.

La decisione nasce dalla convinzione che la politica delle maggioranze che hanno guidato il Comune negli ultimi anni hanno portato ad una situazione di peggioramento delle condizioni di vita della popolazione savonese dove gli unici sforzi di governo sono stati concentrati dell'ambito di opere non certo indirizzate al miglioramento della "qualità della vita" e alla formazione di consolidati posti di lavoro.

Queste politiche hanno contraddistinto il "filo comune" che ha attraversato l'operato di maggioranze sia di sinistra sia di destra, compreso quella che ci vedeva presenti, ma dalla quale siamo usciti, che hanno avuto come unico scopo favorire interessi ristretti, di grande impatto negativo sulla città.

Per ipotizzare una nostra partecipazione ad una maggioranza di centrosinistra deve essere chiara la volontà di rivedere le scelte già compiute, non ritenendo sufficiente decidere di non partecipare alle decisioni o astenerci sugli agli atti ad essi riferiti quando sono in contrasto con convergenze programmatiche su equità sociale, sviluppo del territorio, creazione di posti di lavoro.

È impossibile sintetizzare tutti i campi dove necessita intervenire con idee innovative per invertire la tendenza negativa. In molti casi basterebbe accogliere quanto in altri Enti stiamo positivamente costruendo (vedere a proposito la gestione dei rifiuti). In altri aggiornare idee che in passato hanno portato Savona ad essere esempio a livello nazionale (assistenza domiciliare agli anziani, asili nidi, partecipazione) e, ancora, in altri "inventare" soluzioni compatibili con la città per realizzare opportunità lavorative stabili e dignitose utilizzando spazi come l'area ex Metalmetron o rivedendo l'utilizzo di aree, vedi ex Italsider, per rilanciare il porto anziché soffocarlo. In ulteriori altri settori avere il coraggio di rinunciare a opere evanescenti per realizzare interventi concreti soprattutto in ambito edilizio-infrastrutturale (perché Genova si batte per il secondo valico e Savona, che l'ha già, non ne chiede il potenziamento?) e di valorizzazione del patrimonio abitativo esistente e sua collocazione equa.

L'alternativa al posizionamento all'interno dell'Unione non sarebbe certo politicamente una vittoria perchè non avrebbe sbocchi concreti in quanto la sinistra alternativa non riuscirà a catalizzare sufficiente interesse. La nostra ipotetica adesione non riuscirebbe a creare un polo vincente. Pertanto se ogni nostro sforzo deve essere indirizzato al raggiungimento di un'intesa su punti programmatici forti, innovativi e condivisi dalla gente, chiediamo che il CPF di Savona del Partito faccia proprio questo documento vincolando gli organismi dirigenti a operare opportunamente su una condizione minima per effettuare un accordo con il Centrosinistra savonese: realizzare le convergenze su un programma innovativo e di assoluta discontinuità rispetto a quanto portato avanti dalle varie amministrazioni che si sono succedute nel governo della città.

La questione politico-amministrativa di Savona - Documento presentato da Patrizia Turchi - respinto

La questione politico amministrativa di Savona, nella sua evoluzione extra-decennale e nella prospettiva elettorale, data dalle prossime elezioni comunali, ha seguito - in modo locale - l'involuzione del quadro nazionale.

La concentrazione dei poteri, l'oligarchia politica, la questione morale, lo spostamento della rappresentanza politica di base a favore della sovrapposizione -sino alla coincidenza- con i poteri forti (imprenditoriali, finanziari, ecc.) trova nella storia savonese una esemplificazione davvero esemplare.

Il processo di depauperamento della Città, a fronte di uno smantellamento dello stesso concetto di programmazione politica ad uso collettivo -persino in una minima accezione foss'anche riformista o di "compatibilità"- tocca ormai spazi anche solo inimmaginabili sino a ieri: l'impoverimento culturale, sociale, economico, si accompagna anche ad una scelta politica precisa (per altro rimandabile ad un indirizzo nazionale che ha ormai connotati sempre più egemoni, senza possibilità di contraddittorio nella sua rappresentazione bi-polare) della trasformazione della res publica in azienda, che di questa assume persino le connotazioni strutturali liberiste e le dinamiche di premianza.

La vicenda delle regionali (e della decadenza/dimissione del Sindaco) aveva già ulteriormente compromesso una minima e necessaria "presentabilità" politica da parte della maggioranza di centrosinistra che governa la Città. Le successive evoluzioni ci consegnano un quadro segnato, logicamente conseguente e prodromico alla sua continuità.

La nostra politica in Comune a Savona è stata, in questi lunghi anni, assolutamente coerente con un progetto di opposizione alle politiche proposte. Negli anni, le motivazioni che ci hanno fatto scegliere questa collocazione si sono via via più rafforzate, bene al di là di una visione pregiudizialmente contraria a qualunque tipo di accordo con il centrosinistra. Pensiamo alle privatizzazioni avviate, alle esternalizzazioni effettuate, alle speculazioni miliardarie, alle neonate società per azioni nel campo dei servizi pubblici essenziali, alla programmazione urbanistica mancata, ai servizi sociali ridotti a fronte del ricorso sempre maggiore a servizi esterni, al prelievo fiscale generalizzato, alla assoluta insignificanza dell'elaborazione e delle funzioni politico-ammistrative delle assemblee elettive, siano queste comunale o circoscrizionali.

Nel contempo, in modo maggiore che nel 2002, si stanno rafforzando in Città una serie di iniziative e di prese di posizioni assai nette, che, come forza politica, debbono porci una riflessione sul prosieguo coerente del nostro ruolo.

Se infatti forze, aree, raggruppamenti di opinione e singoli ritengono che il quadro politico-programmatico delineato dal centrosinistra savonese risulta in sostanziale continuità con quanto sinora espresso dalla maggioranza uscente, questo rappresenta per il nostro Partito non solo la conferma della giustezza della nostra collocazione ma anche un ulteriore stimolo per proseguire ed ampliare una politica di opposizione a questo stato di cose.

Ecco perché il CPF ritiene doveroso per la nostra forza politica proporsi come catalizzatore di questo processo di riflessione politica cittadina -assai preziosa- che proceda verso un impianto programmatico radicalmente alternativo.

La possibilità per il PRC di essere forza egemone, riconosciuta e credibile trova, più che in passato, uno spazio straordinario che deve vedere tutto il Partito impegnato per un progetto politico coerente, autonomo ed indipendente che si esplicita nella capacità di dialogo e di aggregazione con tutta la sinistra critica per la presentazione di un raggruppamento politico alternativo al centrosinistra da sottoporre alla consultazione elettorale del 2006.