I diritti del lavoro nel nuovo contesto economico

Seconda lezione con Roberto Romano

Nella lezione di lunedì 1 febbraio della Scuola di Politica 2010, organizzata in questa IV edizione dalla Federazione di Savona del PRC, Roberto Romano, membro del Dipartimento Roberto Romano e Marco RaveraContrattazione della CGIL Lombardia, con incarichi di ricerca, ha proposto un'analisi, dai contenuti interessanti, sui diritti del lavoratore nell'attuale contesto economico.

Analizzando questa crisi economica, Romano ha sottolineato come, a causa di questa, sia terminato un paradigma, un'era economica finanziaria, da lui definita "meccanica ed elettronica" (considerandone i settori trainanti), e di come sia difficile proporre dei nuovi paradigmi di crescita economica e di tutela dei diritti del lavoro.

Per proporre un nuovo modello è necessario analizzare e contestualizzare il cambiamento socio-economico della società; in questo senso è indispensabile considerare strutturalmente parallele e interdipendenti due variabili: lo sviluppo e la tutela del lavoro.

Queste, evidenzia Romano, devono evolversi contemporaneamente poiché è impensabile definire una accentuazione di una delle due variabili senza definire contemporaneamente l'evoluzione dell'altra; in questo senso, nella relazione di Romano, vengono definiti i diritti dei lavoratori, conquistati negli anni '70, come strutturali a quel sistema economico, di lavoro e produttivo.

Questa crisi economica mette a nudo la necessità di strutturare nuovi e diversi paradigmi economici; non a caso Paesi come Brasile, Cina, India, Russia stanno cercando una possibilità di sviluppo in mercati che da adesso a 5/6 anni saranno determinanti nel contesto economico e un momento della lezionefinanziario, come nelle energie e ricerca delle sulle fonti rinnovabili. Questo è un mercato nel quale si sta registrando una crescita degli investimenti di questi Paesi, mentre si riscontra una scarsa attenzione da parte del mercato USA e di alcuni casi, come l'Italia, nel mercato Europeo. Da questo punto di vista si possono definire analisi e necessità di interventi nell'ambito delle ricerca e della scuola, in Italia fortemente penalizzati.

Romano, infine, quelle che sono le cause dell'anomalia del "caso italiano", che si riflette anche nel mercato Europeo, in quanto si registra una problema di struttura riscontrabile nella incapacità degli imprenditori italiani di considerare il contesto economico-finanziario per quelle che sono le possibilità di intervento e sviluppo.

Definendo inoltre quelli che sono stati gli effetti della crisi finanziaria, si può evidenziare come questi abbiano inciso indicativamente nella domanda, con una conseguente perdita di mercato degli USA e di un possibile riassetto degli equilibri economici internazionali focalizzato su nuovi mercati emergenti; si registra inoltre una riformulazione dei processi di accumulazione del capitale. Gli effetti dell'attuale crisi economica si sono già rilevati per la loro gravità e per l'impatto che hanno verso lo stato sociale e verso chi, in questo periodo, ha perso il posto di lavoro; effetti che però non ricevono l'attenzione del sistema mediatico ma che costeranno la perdita di 2.500.000-3.000.000 di posti do lavoro; ma non solo: un effetto estremamente Roberto Romano e Marco Ravera
un momento della lezione
foto di Marco Sferini
pesante è quello che determinerebbe un recupero di questi posti di lavoro soltanto nel caso in cui i lavoratori accettassero "quello che trovano". Quindi poniamo il caso che questi lavoratori accettino il lavoro che trovano; si è detto, precedentemente, che siamo in periodo di crisi economica e finanziaria; ora se le tutele ai lavoratori e i diritti sindacali corrono parallelamente allo sviluppo economico, in un momento di crisi quali saranno le tutele ai lavoratori, anche in relazioni ad impieghi sempre più dequalificati e dequalificanti?

Gianmaria Pace
Savona - 10 Febbraio 2010