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Referendum, una occasione perduta. Buona la partecipazione in Liguria

Il Comitato Provinciale per i referendum sui temi del lavoro esprime rammarico per il mancato raggiungimento del quorum necessario per rendere valida la consultazione e rinnova il proprio ringraziamento a tutte le sue componenti sindacali, politiche, associative per il grande impegno profuso fin dal momento, nell’estate scorsa, della raccolta delle firme e poi in questi mesi di grande attività.

Si è trattato di un’occasione perduta per la democrazia e la giustizia non soltanto sui luoghi di lavoro: rinnoveremo da subito il nostro impegno perché la situazione cambi rispetto al precariato, al lavoro povero, agli infortuni e alle morti che costellano la vita di lavoratrici e lavoratori anche nella nostra Provincia.

Va comunque segnalato il risultato della partecipazione in Regione Liguria superiore alla media nazionale e nella provincia di Savona rispettivamente al 35,08% e al 33,01%, segnale positivo dell’attività del Comitato.

COMITATO PROVINCIALE PER I REFERENDUM SUL LAVORO E LA CITTADINANZA

Savona, 9 giugno 2025


NIENTE QUORUM, MA LA LIGURIA È TRA LE PRIME REGIONI PER PARTECIPAZIONE

«La Liguria è tra le regioni italiane dove maggiore è stata la partecipazione al voto e dove i sì hanno nettamente superato i no, dimostrando come le ragioni alla base dei quesiti per un lavoro più stabile e sicuro sono state comprese e sostenute dai cittadini» così Maurizio Calà segretario Generale Cgil Liguria commenta l’esito referendario.

«Quando abbiamo deciso l’utilizzo dello strumento referendario sapevamo che si trattava di una strada complicata in un paese dove a stento vota il 50% degli italiani. Pur non avendo raggiunto l’obiettivo, che era quello di abrogare quelle leggi, la grande partecipazione al referendum indetto dalla Cgil e sostenuto da tante associazioni e dalla maggioranza dei partiti di opposizione, ha raggiunto in Liguria la percentuale del 35,07 pari a circa 415 mila liguri».

Il dato supera di gran lunga quello dell’ultima tornata referendaria (referendum del 2022 sulla giustizia presentato dal centro destra) dove la Liguria si è fermata al 28,20 per cento e l’Italia al 20,94 per cento (primo quesito), anche questa percentuale ben lontana dall’attuale che va oltre il 30 per cento.

Tra le ragioni che hanno impedito di raggiungere il quorum, infatti, ci sono sicuramente gli appelli all’astensione di una parte dei vertici delle istituzioni, di quasi tutti i partiti della maggioranza di governo, di qualche sindacato e persino di alcune forze politiche di minoranza. In secondo luogo, in questi mesi di campagna referendaria, l’opinione pubblica ha ricevuto una adeguata informazione solo negli ultimi 10 giorni e grazie agli obblighi di legge, mentre i contenuti posti dai quesiti, trattando argomenti complessi, avrebbero necessitato di più tempo per essere spiegati.

«Il merito di questi referendum è quello di aver riportato il Paese e le forze politiche a parlare di lavoro: riportare al centro dell’attenzione i problemi importanti che ha oggi il lavoro, dalla precarietà ai bassi salari, da salute e sicurezza alla dignità del lavoro sui licenziamenti, non era affatto scontato ed è un gran risultato che dovrebbe far riflettere le forze politiche e di governo ad essere conseguenti alla volontà espressa da circa 15 milioni di cittadine e cittadini italiani» continua Calà.

Per la Cgil da qui non si torna indietro e la battaglia sul lavoro e sulla cittadinanza continua «Voglio esprimere un ringraziamento particolare a tutti coloro che ci hanno dato una mano dalle nostre delegate e delegati ai militanti a chi, nelle piazze, nelle assemblee e in tutte le iniziative che abbiamo messo in campo con il mondo dell’associazionismo e con alcune forze politiche sono stati con noi sin dal primo momento e ci hanno accompagnato sino ad oggi».

«Abbiamo portato alle urne milioni di cittadini: è stata una grande prova di democrazia in un Paese dove tragicamente si vota sempre meno, ma che deve tornare a valorizzare partecipazione e voto come grandi espressioni democratiche perché è solo attraverso di esse che le condizioni delle persone possono essere cambiate» conclude Calà.

CGIL LIGURIA

Genova, 9 giugno 2025


Speciale Referendum 2025