
Una premessa. In un articolo apparso sul sito la Sinistra quotidiana, Marco Sferini, responsabile provinciale organizzazione del nostro Partito, ha espresso una sua personale riflessione politica circa l’ultima tornata elettorale regionale e, nel complesso, ha analizzato tanto il voto nella sua interezza quanto il ruolo della sinistra di alternativa in merito.
In questo articolo si è stigmatizzato ciò che abbiamo affermato anche e soprattutto nell’ultimo congresso: tanto nelle riunioni di circolo quanto in quelle provinciali. La fase politica e sociale attuale merita un cambio di rotta nell’approccio con le altre formazioni, partiti, movimenti. Non si tratta di stipulare alleanze, ma di fare percorsi di strada comuni lì dove è concretamente possibile per fare fronte, per contribuire, nel solco di un nuovo progressismo condiviso, alla cacciata di questo governo di destra-destra che tanti danni fa all’Italia, alla gente più comune e indigente.
La linea che, seppur di poco, ha prevalso al XII Congresso nazionale è la medesima espressa a livello locale, tanto nella Federazione di Savona del Partito quanto sul piano regionale (dove il documento approvato e, in estrema sintesi, per una apertura del dialogo con le altre forze politiche progressiste, si è attestato quasi al 60%).
Fatta questa premessa, ciò che ha suscitato un’aspra polemica da parte del PCI (l’ex Partito dei Comunisti Italiani di Cossutta, nato proprio per sostenere il centrosinistra in un ormai lontano 1998…) di Genova e Savona è stata l’affermazione di Sferini secondo cui ci si troverebbe innanzi a «patetiche riedizioni della grande storia del vero e unico Partito Comunista Italiano». Il giudizio politico può anche essere duro, ma rimane una valutazione che non adombra nulla di particolare, ma esprime un parere critico. A quanto ci risulta il diritto di critica è ancora in vigore, anche se sempre più sotto attacco.
Le federazioni di Genova e Savona del PCI si producono, in risposta a ciò, in un attacco a mezzo stampa tanto a Marco Sferini quanto alla nostra Federazione, che fa seguito ad illazioni espresse sui social da dirigenti stessi del citato partito, secondo cui dietro la riapertura del dialogo con le forze progressiste vi sarebbe, tanto da parte dei singoli come Marco, quanto da parte del Partito (come linea di condotta) non tanto la volontà politica ma la necessità di prebende. Per citare le loro stesse parole:
«…in buona sostanza per lo Sferini vale il detto attribuito al Guicciardini “Francia o Spagna… purché se magna».
Ci piacerebbe sapere a quale “magna” si riferiscono le compagne e i compagni del PCI, perché nessuna compagna e nessun compagno di Rifondazione Comunista spende il suo tempo volontario per avere riscontri in termini di soldi o posti “di potere” di alcun tipo. Si tratta di affermazioni gravi che oltrepassano il livello politico, anche duro, espresso da Sferini nel suo articolo e che, piaccia o non piaccia, rimaneva su un piano di critica meramente politica.
Respingiamo queste supposizioni, queste congetture malevole e le rimandiamo con molta gentilezza al mittente. Siamo convinti che nessuno dei nostri partiti lavora per altri scopi se non quello di migliorare le condizioni sociali, civili ed umane delle persone più maltrattate dal sistema economico, nonché dalle legislazioni prodotte da governi, come quello di Giorgia Meloni, che stanno dando una chiara torsione autoritaria all’intero Paese.
La nostra linea politica è chiara e non da oggi: in Comune a Savona abbiamo fatto la scelta di far parte dell’alleanza di centrosinistra per garantire alla Città un governo attento alle esigenze dei più deboli, alla cura del territorio e alla particolare attenzione all’interesse collettivo e non a quello privato. Le scelte politiche differenti di altre federazioni del PRC sono del tutto legittime. Come è legittimo non condividerle ed esprimersi in merito.
Esprimiamo piena solidarietà a Marco Sferini per le parole ingiuste rivoltegli con toni tutt’altro che politici e ribadiamo a tutta la comunità del nostro Partito l’impegno a lavorare sempre in direzione ostinata e contraria, ma con la consapevolezza ben chiara dei rischi che oggi corre il mondo del lavoro, del disagio sociale, della precarietà, della cittadinanza attiva. Seguendo la sua ultratrentennale storia, anche di erede del grande Partito Comunista Italiano, Rifondazione proverà ad essere, ancora una volta, il più utile possibile nei confronti di chi ha voluto e vuole ancora rappresentare.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI SAVONA
Savona, 6 giugno 2025
foto: elaborazione propria