“Per l’Alternativa”, la coalizione elettorale composta da Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, ha raccolto circa 2mila firme e quindi sarà presente in tutte le quattro province, a sostegno della candidatura a presidente di Nicola Rollando, imprenditore agricolo e musicista di Sestri Levante.

La presentazione di Rollando e di alcuni candidati della lista è prevista per giovedì 3 ottobre alle 11 in piazza De Ferrari a Genova.

Il risultato è frutto del lavoro delle organizzazioni che sostengono la lista: Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista e Potere al Popolo ma anche di tanti singoli simpatizzanti che hanno permesso di raggiungere questo primo ed importante traguardo. 

Oltre alla raccolta firme i banchetti sono stati occasione per incontrare tanti cittadini e cittadine a cui sarà data, appunto, l’alternativa di un voto ai due poli, centrodestra e centrosinistra, diversi a parole ma uguali nella sostanza; per riportare la sanità, il lavoro, i servizi, l’ambiente, il territorio al centro dell’interesse delle istituzioni.

RED.


da La Voce di Genova.it

Rollando scende in campo ‘Per l’Alternativa’: “Bucci e Orlando? Sembrano venuti da Marte, sono la stessa cosa”

Sanità, lavoro, cura dell’entroterra, no alle grandi opere, maggiore cura del territorio e una netta presa di distanza dai due principali contendenti. Sono i cardini della corsa che Nicola Rollando, candidato alla presidenza con il suo progetto politico ‘Per l’Alternativa’ ha presentato da piazza De Ferrari, proprio sotto la sede di Regione Liguria.

Insieme ad alcuni candidati rappresentanti delle liste che lo sosterranno, Rollando si è rivolto a Bucci e Orlando definendoli come “venuti da Marte”, criticando la loro “politica liberista”, le scelte in ambito sanitario e additandoli “gli stessi che hanno governato questa Regione e ci hanno portato in questa situazione di sfascio”. Una presa di posizione chiara, la sua, di fronte a una bandiera palestinese e ai vessilli con la falce e il martello.

Partiamo dal nome ‘Per l’Alternativa’. Alternativi a cosa?

“All’economia di guerra e l’economia neoliberale che caratterizza in maniera paritaria i due schieramenti che si contrappongono e che sono i più accreditati per queste elezioni. Noi siamo dalla parte di chi questa politica la subisce, i ceti deboli e i giovani che sono costretti al precariato da queste politiche di liberismo selvaggio che, oltretutto, hanno messo in piedi la sostituzione di un’occupazione legata all’industria e alla manifattura con quella di un turismo selvaggio e solo stagionale che offre solamente precariato, assenza di prospettive e l’innalzamento dei prezzi degli affitti cancellando di fatto il futuro delle nuove generazioni”

Quindi che cosa proponete?

Proponiamo una grande opera di riassetto del nostro territorio. In Liguria abbiamo la più alta percentuale boschiva d’Italia con il 70% del territorio coperto da foresta, un territorio completamente devastato che ha visto l’emigrazione delle popolazioni dall’entroterra. Si sposta durante le alluvioni e le piogge invadendo le nostre coste e portando morte e distruzione.

Ci sono circa 350.000 ettari di foreste che erano antropizzate dall’uomo e che sono state abbandonate all’incuria totale. Il pubblico potrebbe benissimo investire su questo per dare occupazione, benessere o ossigeno alla popolazione. Quindi, anziché grandi opere che servono solo ai grandi gruppi industriali per produrre desertificazione sociale, noi proponiamo una grande opera sul territorio che promuova il lavoro e il benessere collettivo.

Scontato chiederle che cosa non le piace del centrodestra, ma cosa non le piace della coalizione di centrosinistra?

A noi non piace quest’idea del ‘modello Genova’ e del ‘modello Liguria’ quasi come che chi l’ha prodotto provenga da Marte. Come a dire che si è trovata una situazione da rimettere in piedi. In realtà, le persone e i partiti che hanno messo in piedi il ‘modello Genova’ sono gli stessi identici che hanno prodotto la distruzione. Ci hanno mandati per quarant’anni a viaggiare su autostrade fatiscenti che poi sono puntualmente crollate e oggi il ‘modello Genova’ propone gli stessi.

In Val Fontanabuona c’è il cantiere per un tunnel che sarà gestito e costruito dalla stessa società che ha prodotto disastri, come abbiamo visto con il crollo del ponte Morandi. Anche chi è dall’altra parte dello schieramento, sembra venuto da Marte, si rifanno alla sanità pubblica ma sono stati i primi a privatizzarla con Montaldo che aveva tagliato centinaia di posti letto negli ospedali e ha dato il via a questa privatizzazione selvaggia di cui oggi soffriamo tutti.

Del centrosinistra non ci piace questo richiamarsi all’antifascismo quando poi sono quelli che hanno votato per l’equiparazione tra comunismo e nazismo, sono quelli che mandano le armi in Ucraina, ai nazisti ucraini. Quindi ci sembra che da questo punto di vista siano gli stessi che hanno governato questa Regione e ci hanno portato in questa situazione di sfascio.

 

Perché un elettore di sinistra dovrebbe scegliere lei e non Orlando?

La mia vita dimostra che arrivo dalla militanza, con il lavoro quotidiano, non ho mai vissuto dall’interno ai salotti buoni o vicino a chi determinava le scelte. Orlando ha fatto il Ministro del Lavoro, poi si stupisce della precarietà quando l’ha determinata in prima persona. Quindi, penso che non abbia nessun titolo per definirsi di sinistra, loro sono una parte del capitalismo finanziario rampante che però si presenta in maniera più soft rispetto ai caratteri più brutali e più liberisti della destra, ma sostanzialmente sono la stessa identica cosa.

Quali sono le principali tematiche che porta in campagna elettorale?

Sicuramente il rapporto tra Costa ed entroterra. Abbiamo una costa che in poche centinaia di metri va dal mare all’interno, abbiamo una concentrazione di attività e di sfruttamento pauroso vicino al mare, ma a pochi chilometri c’è un abbandono assoluto e totale. Quindi questa è la prima cosa da riequilibrare. Noi proponiamo la costituzione di un’agenzia sul territorio che preveda anche il recupero di vecchi borghi abbandonati e terreni incolti.

Faccio presente che la legge sulle terre incolte risale all’assessore Rum dell’ultima giunta di sinistra presente in Regione Liguria, ma stiamo parlando degli anni ’80. Poi di questi problemi, la nostra Regione non si è più interessata. I problemi non si risolvono facendo finta che non esistano. Un altro tema è quello della sanità pubblica. Il centrosinistra dice che la vuole, ma l’ha privatizzata. Noi invece vogliamo assolutamente una sanità pubblica che parta dalla valorizzazione e rivalutazione economica delle categorie che ci lavorano.

Con il Covid si parlava di ‘angeli’ che poi, però, sono stati completamente abbandonati a loro stessi. Partiamo, quindi, dall’abolizione del numero chiuso all’università, da un insegnamento umanistico nelle categorie che poi lavorano all’interno della sanità. Ragionando con gli operatori sanitari, abbiamo verificato come la cultura della salute come merce si sia insinuando anche all’interno delle categorie che ci lavorano dentro. La salute non è una merce e questo va insegnato a partire dalle scuole, dall’Università.

Bucci parla di triplicare l’orario di utilizzo dei macchinari, ma se questo non viene accompagnato da un grande piano di assunzioni, ci sembra sia solo uno slogan oppure un sistema per poter dare ai privati la gestione dei macchinari pubblici. Ci sembra una cosa assolutamente vergognosa. Quindi, se si vuole portare da 6 a 18 ore l’utilizzo degli strumenti radiografici, che si faccia un grande piano di assunzione a tempo indeterminato di infermieri e di operatori sanitari”

E per l’entroterra che piani avete?

L’ossigeno è alla base della nostra vita. Abbiamo dei boschi che sono talmente deteriorati e ammalorati che, invece di produrre ossigeno, producono anidride carbonica. I soldi che trovano per la Gronda o per il Terzo Valico, che sono opere secondo noi inutili, vengano invece investiti nella cura del territorio che porta un benessere diffuso e oggettivo per tutte le categorie della Liguria, dall’Imperiese a Sarzana. Questa cosa ci sembra estremamente semplice.

3 ottobre 2024


Speciale Regionali 2024