Chiunque, in questo periodo pre-elettorale, sfogli un giornale, legga le notizie su un sito internet o cerchi di informarsi su cosa si muove nello scenario politico regionale, avrà capito che si sfidano il Pd di Orlando con il campo largo e il Sindaco Bucci a capo della destra. Peccato che a queste elezioni parteciperanno più candidati, magari raccogliendo le firme in strada come stiamo facendo noi.
Tutte le notizie vengono confezionate in questo modo: dichiarazione della destra, risposta del campo largo e viceversa. I sondaggi ci spiegano che vince uno o vince l’altro, con il sottotitolo che è inutile cercare qualcuno che rappresenti i tuoi interessi perché tanto non conta nulla.
Con buona pace del fatto che esiste almeno un 55% dei cittadini che sono indecisi o pensano di non votare, ma a quelli è meglio non informarli, per non rischiare nulla. Non che ci aspettassimo altro, non che vogliamo pretendere chissà che. In una società che crea una maggioranza di invisibili, non è così male esserne parte.
Per la comunicazione in Italia, e la Liguria non fa eccezione, i morti sul lavoro non esistono, le chiusure dei posti di lavoro neppure. Non esiste nessuno che soffra di precarietà, di disoccupazione, o che non arrivi a fine mese perché fa un lavoro poco gratificante. Per i nostri media, la corruzione è, al massimo, una forma di cleptomania di qualche mela marcia, non certo un sistema con il quale si governa per pochi a scapito dei molti.
Chi sono i pochi e chi sono i molti non va neppure spiegato. L’imprenditore Aldo Spinelli, che ha patteggiato la pena per corruzione, subito dopo Toti ha ripetuto per l’ennesima volta che sosteneva economicamente tutti, dal centrosinistra al centrodestra. Le spiegazioni di questa cosa sono due: o Spinelli è un generoso democratico a cui piace il pluralismo, oppure pensa che chiunque vincerà continuerà a fare gli interessi suoi e dei suoi amici padroni. La risposta ci pare scontata.
Pertanto, pretendere, in nome di una democrazia ormai al collasso, che qualcuno sostenga voci discordanti rispetto a questo stato di cose è impossibile. Ma la denuncia va fatta, non perché ci interessa prendere più voti, ma perché, con questo metodo, i lavoratori e le fasce più deboli continueranno ad essere sfruttati dai pochi che determinano anche i risultati elettorali.
Noi, ovviamente, non piangiamo né ci lamentiamo troppo. I soldi dei padroni non ci arrivano perché sanno che, degli interessi loro, non ci importa nulla. Diciamo chiaramente che gli interessi della stragrande maggioranza dei cittadini vanno in conflitto con quelli dei pochi che sfruttano, devastano il territorio e privatizzano i beni pubblici.
Prendere soldi da questi non fa per noi. Peccato, non potremo stampare manifesti enormi con le nostre facce in primo piano, né sederci nelle televisioni di qualche oligarca locale a commentare i fatti del giorno, accuratamente scelti tra quelli meno importanti, in modo che di cose serie non si parli neppure per sbaglio.
Potremo contare solo sulle nostre forze e su quelle di tutti coloro che, stufi di questo stato di cose, si organizzeranno, lotteranno per i loro diritti e faranno sentire la loro voce reclamando un sistema più democratico, più solidale e più giusto. Noi siamo e sempre saremo da quella parte.
NICOLA ROLLANDO
candidato Presidente per “Per l’Alternativa” alle elezioni regionali del 27-28 ottobre, coalizione composta da Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista e Potere al Popolo
20 settembre 2024
foto: screenshot ed elaborazione propria