Una premessa
Nella riunione tenutasi il 26 agosto scorso, il Comitato politico regionale di Rifondazione Comunista ha approvato un documento in cui si esprime la linea della presentazione del Partito alle prossime elezioni del 27-28 ottobre in alternativa tanto, ovviamente, al campo delle destre quanto a quello progressista.
Una linea che le federazioni di Savona e La Spezia (e in parte anche quella di Imperia) non hanno condiviso, preferendo una apertura di dialogo col cosiddetto “campo largo”.
È prevalsa, per tredici voti ad undici, con un astenuto, la proposta fatta, fondamentalmente, dalle federazioni di Genova, del Tigullio e una parte di quella imperiese di costruzione di una lista unitaria e solitaria.
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa della Segreteria regionale in merito, il documento approvato e quello respinto, certi di offrire alle lettrici e ai lettori, alle iscritte ed agli iscritti, ai simpatizzanti uno strumento per approfondire il dibattito ed avere maggiore consapevolezza sulle scelte fatte.
Comunicato stampa
Rifondazione Comunista per le prossime elezioni regionali della Liguria lavora ad una proposta politica alternativa ai poli politici esistenti, da costruire con tutte le forze politiche e sociali della sinistra attive su base regionale e locale e disponibili alla costruzione di una lista unitaria che abbia il no alla guerra e la proposta di un’alternativa di società al centro del programma.
All’interno del perimetro politico che si verrà a delineare valuteremo la definizione del simbolo elettorale e la candidatura alla presidenza e nei collegi elettorali. Arriviamo a questo appuntamento elettorale dopo le dimissioni del Presidente Toti e la conseguente caduta della sua Giunta, la cui politica ha portato enormi dissesti al territorio ligure.
Le dimissioni del Presidente uscente sono state causate da una vicenda giudiziaria che lo ha posto al centro di gravissime accuse e non invece da una incalzante politica dell’opposizione consiliare, che al di là delle passerelle non ha visto, contrariamente a quanto fatto dalla sinistra di movimento insieme ai nostri compagni, l’articolarsi di azioni di coinvolgimento e mobilitazione nei quartieri e nei comitati popolari.
Si apre ora uno spiraglio, non solo per battere il centrodestra, ma per sconfiggere il sistema politico affaristico che da lustri governa la Regione Liguria, occorre quindi ripartire da un efficiente sistema sanitario pubblico, dalla fine dei finanziamenti verso la sanità e la scuola privata, dalla denuncia dell’aumento delle spese militari, dal rigetto di tutte le opere inutili e devastanti che sono state presentate (l’attuale progetto della diga, Gronda, Skymetro, funivia dei forti, traforo di Rapallo, rigassificatore di Vado Ligure e Panigaglia, attuale progetto del nodo ferroviario, Masterplan della Palmaria) per puntare sul sociale, sui trasporti pubblici, sulle opere di salvaguardia del territorio e, soprattutto, su servizi sociali (sanità, scuola, assistenza) di qualità.
È anche necessario contrapporre un altro modello di turismo rispetto all’attuale, che distrugge l’ambiente e la socialità nel nostro territorio per favorire solo il business delle grandi navi da crociera e di pochi altri.
Sono questi alcuni dei temi attorno ai quali vogliamo coinvolgere quei partiti e quelle realtà che in questi anni hanno esercitato forme di conflittualità alle politiche regionali, spesso rimanendo inascoltate, a partire dal largo movimento di protesta contro il consumo di suolo e per la tutela dell’ambiente e dal movimento contro l’autonomia differenziata. E vogliamo coinvolgere il mondo pacifista con cui condividiamo l’urgenza di politiche di pace che facciano sentire una voce contro l’economia di guerra e politiche di escalation militare che ci stanno portando alla terza guerra mondiale.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
COMITATO REGIONALE LIGURE
28 agosto 2024
Documento approvato a maggioranza
Il Comitato Politico Regionale del PRC della Liguria in relazione alle elezioni regionali anticipate esprime la propria soddisfazione per le dimissioni del Presidente Toti e la conseguente caduta della giunta, la cui politica ha portato enormi dissesti al nostro territorio.
Le dimissioni del Presidente uscente sono state causate da una vicenda giudiziaria che lo ha posto al centro di gravissime accuse e non invece da una incalzante politica dell’opposizione consiliare del Centrosinistra, che, al di là delle passerelle non ha visto l’articolarsi di azioni di coinvolgimento e mobilitazione nei quartieri e nei comitati popolari. contrariamente a quanto fatto da Rifondazione Comunista e dalla sinistra di movimento, seppur in modo non ancora sufficiente rispetto alle necessità dettate dalle numerose vertenze.
L’opposizione del campo largo (quando opposizione) è stata spesso più attenta al maquillage istituzionale che non al merito dei provvedimenti del centrodestra.
Si apre ora uno spiraglio, non solo per battere il centrodestra, ma per sconfiggere il sistema politico affaristico che da lustri governa la nostra Regione. L’accondiscendenza di PD e alleati verso quel sistema ha fatto sì che Toti andasse e restasse al governo ed ha contributo a che tanti cittadini, nauseati dalla situazione, si rifugiassero nell’astensionismo.
Ora non basta chiamare al voto contro la destra: occorre ribaltare i programmi che, spesso in modo bipartisan, hanno caratterizzato la politica regionale.
Occorre ripartire da un efficiente sistema sanitario pubblico che garantisca i diritti connessi alla salute compreso il diritto all’aborto assistito e garantito, dal rigetto di tutte le opere inutili e devastanti che sono state presentate (l’attuale progetto della diga, Gronda, Skymetro, funivia dei forti, traforo di Rapallo, terzo valico, rigassificatore di Vado Ligure e Panigaglia, attuale progetto del nodo ferroviario, Masterplan della Palmaria) per puntare sul sociale, sui trasporti pubblici, sulle opere di salvaguardia del territorio e, soprattutto, su servizi sociali (sanità, scuola, assistenza) di qualità.
È banche necessario contrapporre un altro modello di turismo rispetto all’attuale, che distrugge l’ambiente e la socialità nel nostro territorio per favorire solo il business delle grandi navi da crociera e di pochi altri. Non ultimo, occorre non avere tentennamenti nel rigetto di qualsiasi autonomia differenziata.
Occorre una politica seria diversa da chi predica bene dall’opposizione e razzola male al governo, da chi, concentrato sugli interessi dell’impresa, abbandona di fatto quelli dei lavoratori, predilige il sistema misto pubblico-privato che penalizza la Sanità e la Scuola pubblica, si dichiara pacifista in Italia e guerrafondaio in Europa, sempre schierato a favore della Nato e complice del genocidio del popolo palestinese.
Non basterà una spolverata di novità per cancellare anni di politiche sbagliate che continuano ed i cui effetti si aggravano nel presente.
Il senso del cambio radicale che mette al centro le priorità dei cittadini liguri deve materializzarsi con atti di giunta che diano origine a rotture significative con il passato, come ad esempio nel rispetto dell’art.53 della Costituzione la nuova giunta può aprire un contenzioso politico istituzionale con il governo affinché il gettito fiscale destinato alle spese militari in capo ai cittadini liguri sia destinato all’assunzione del personale necessario al funzionamento e al potenziamento del Sistema Sanitario Ligure, così come è possibile istituire una tassa di scopo sulle ricchezze attraverso una tassa di soggiorno sugli yacht per finanziare il sistema di trasporto pendolare.
Il Comitato Politico Regionale del PRC ligure, dichiarando i nostri punti programmatici irrinunciabili, dà mandato alla segreteria regionale, attraverso il confronto con tutte le forze politiche e sociali della sinistra e le organizzazioni disponibili a spendersi sul terreno dell’alternativa, di verificare la possibilità di costruire una proposta politica, programmatica ed elettorale autonoma e alternativa alle destre e al centrosinistra e al cosiddetto “campo largo”, una proposta che veda la chiara presenza del nostro Partito, anche nella proposizione del nostro simbolo.
Si stabilisce altresì che qualora non si raggiungesse in tempi rapidi la possibilità di una coalizione che valorizzi a pieno le nostre proposte e la nostra identità, l’impegno massimo sarà volto alla presentazione di una lista del partito in autonomia.
Si da altresì mandato alla segreteria regionale di attivare un gruppo di lavoro, coinvolgendo le federazioni, dedicato alla elaborazione programmatica ed alla individuazione delle candidature provenienti dai territori.
Approvato con 13 voti a favore, 11 contrari, 1 astenuto
Documento respinto
Il Comitato politico regionale dà mandato alla Segreteria regionale ligure di aprire una fase interlocutoria con i soggetti politici e i partiti progressisti e democratici al fine di creare le condizioni per una partecipazione incisiva del Partito con una lista promossa da Rifondazione Comunista nell’ambito di una coalizione con un accordo di desistenza che abbia come obiettivi principali l’alternativa alle destre su un piano di rivalutazione delle politiche sociali, civili, ambientali.
Respinto con 11 voti a favore, 13 contrari, 1 astenuto
26 agosto 2024