Pubblichiamo il testo letto e recitato dall’attore Giorgio Scaramuzzino in piazza Sisto IV alla manifestazione dell’11 novembre 2023 contro il rigassificatore
Niente, ci provava e riprovava, ma proprio non ci riusciva. Giovanni Toti – il Governatore, il Commissario Straordinario, il Cortigiano alla corte del Cavaliere a Mediaset, dalle nostre parti semplicemente Orso Yoghi – si, proprio lui! Provava ad auto accreditarsi come uno dei leader nazionali del centrodestra, ma proprio non ce la faceva.
Dopo però il vuoto politico che si era creato con la dipartita del Cavaliere, aveva prontamente pensato che fosse il momento buono.
Si, ma, per emergere politicamente, doveva riuscire a escogitare qualche idea malsana nella sua regione, qualcosa di impensabile, di illogico, di impossibile per qualsiasi altro politico, e al contempo uscirne politicamente indenne.
Un cimento politico che valesse, automaticamente, almeno una poltrona da Sottosegretario!
Un’impresa! Tipo: riuscire a mettere una centrale nucleare a Camogli. E’ solo un esempio ovviamente, perché lì purtroppo non ci sarebbe abbastanza spazio.
E allora, quale occasione piu ghiotta era stata l’emergenza energetica per portare in dote al Governo la sua medaglia: mettere in un territorio ligure un secondo rigassificatore (d’altronde uno era troppo poco, peraltro nella regione gia primato per tre centrali a carbone).
Si, proprio un ri-gas-si-fi-ca-to-re! Ovvero una nave pericolosa e inquinante che trasporta la bellezza di 100 milioni di metri cubi di gas: 100 milioni… a metterli in fila si farebbe due volte il giro della terra! Un potere calorico equivalente a svariate bombe atomiche, secondo quel bontempone di Piero Angela.
Invece, secondo il nostro simpatico orsetto Yoghi, il luogo dove insediarla doveva avere qualcosa di clamoroso:
“La nave bisogna metterla in una citta gia martoriata dall’inquinamento, con incrementi di mortalita, di almeno il 50% in più rispetto al resto del paese.
La citta prescelta dovrebbe quindi avere avuto per decenni almeno una centrale a carbone, è il minimo sindacale… ma non solo: anche alcune discariche, centrali a turbogas, piattaforme portacontainer. Un luogo ad alto rischio idrogeologico, chimico, con trasporti pericolosi, aziende inquinanti.
E poi almeno due porti, navi petroliere, navi portacontainer, navi crociera, 10 milioni di camion all’anno. E tante industrie a Rischio Incidente Rilevante con pericoli di incendi ed esplosioni. Un’area con almeno 800.000 metri cubi di prodotti petroliferi, più di 10 metri cubi a testa, bambini compresi. Insomma, un grande luna park del pericolo!”
In pratica, doveva essere un primato nazionale per numero di pericoli ambientali su un così piccolo tratto di costa, che magari fino ad allora era riuscita a trovare un equilibrio, fragile ma virtuoso, tra industria, porto e turismo.
“Anzi, insieme al rigassificatore, per rendere la proposta ancor più mirabilmente inconcepibile, si potrebbe infliggere ai poveri cittadini anche dei nuovi pericolosi depositi di Gas Liquefatto, e, come ciliegina: un inceneritore! O termovalorizzatore, come si dice nelle famiglie più educate. Altro che Sottosegretario, con 3 progetti così si diventa subito Ministro!”
E bravo il nostro COMMISSARIO STRAORDINARIO, che peraltro non sapeva che “straordinario” non era un complimento, ma solo una semplice qualifica. Diciamolo, sono quelle nomine da plenipotenziari, che ormai vengono fatte, con la scusa dell’emergenza, per affossare i soliti farraginosi procedimenti autorizzativi.
Quindi basta burocrazia (che peraltro fa rima con ‘basta democrazia’), decide tutto il Commissario!!
“Ma sì! La forza di un leader si vede proprio quando ha l’autorevolezza politica di far digerire una sconcezza assurda e paradossale come questa. Angelone e Monicona mi daranno una mano.
E poi sarebbe troppo facile assecondare gli stantii bisogni dei propri concittadini, come fanno quegli ingenui governatoricchi senza ambizione, che ancora antepongono i bisogni della plebaglia. A quello son capaci tutti! Non si diventa così Cavalieri con rotta verso Roma, verso la consacrazione!”
Ma mettere la nave in una città ligure ambientalmente gia compromessa poteva però non bastare…
Ci voleva qualcosa di piu clamoroso: Il Commissario pensò allora che la nave dovesse essere installata in una provincia che fosse anche tra le 2-3 piu turistiche in Italia, magari metterla a soli tre chilometri dal centro cittadino, in pratica davanti alle spiagge, agli ombrelloni, e in mezzo a navi di ogni tipo. Idea geniale!
Una nave così doveva quindi rischiare di compromettere il settore turistico, ricettivo, balneare, l’ambiente marino, l’agricoltura, e indirettamente quindi anche il commercio, il terziario, e se possibile anche altro. In pratica, un progetto dannoso e pericoloso… e per di piu senza alcun vantaggio per il territorio, con posti di lavoro inesistenti.
Quale altro amministratore riuscirebbe in un’impresa simile?
“Forse è troppo? Ma no! Il danno dovra essere ben distribuito, armonioso, le cose vanno fatte bene e fino in fondo”.
La meta era Roma, non poteva rischiare di fermarsi a Civitavecchia.
Chissa poi se davvero c’è una citta in Liguria con tutte queste caratteristiche?!
“Beh, sia chiaro, anche i modi devono essere quelli che si addicono a un futuro Ministro: il progetto non va proposto, ma letteralmente imposto!! Senza coinvolgere preventivamente le istituzioni e la cittadinanza; addirittura non coinvolgendo minimamente nel processo decisionale il Comune capoluogo, il più interessato dall’inquinamento; senza trattare sulla distanza di sicurezza dalla terraferma, ma certo, senza accettare il dialogo con le ingenue popolazioni rivierasche, così ingrate verso le mie legittime ambizioni di carriera.
Se obbietteranno, bastera trincerarsi nella frase “non avete ancora capito”.
E’ facile! Sono un genio: mettersi tutti contro, ma riuscire lo stesso ad asfaltarli!
…e IN CULO alla partecipazione, alla contrarietà dei sindaci, alle proteste. In culo alle Bandiere blu, al Santuario dei cetacei, agli accordi 2030 sui cambiamenti climatici!!!
Gli alleati della Capitale così forse mi noteranno, mi chiameranno a Roma!!”.
Nel grazioso e ben congegnato teatrino dell’assurdo di questo progetto, non mancarono le provocazioni. Per esempio quando il Comandante e Commissario supremo, dichiarò che questa gasiera è una nave sicura e che è ‘uguale ad altre centinaia che transitano nel porto’, pur sapendo che PER questa nave (e solo per questa) vengono create diverse aree di divieto alla navigazione, notevoli distanze dalla terraferma, sistemi di allarme speciali per la cittadinanza.
“Eventualmente si potrebbe tentare la narrazione dell’emergenza e delle necessita energetiche del paese dovute alla guerra in Ucraina!”.
Così pensò, pur sapendo che il gas russo importato era ormai solo al 3%, che i depositi erano pieni e non eravamo piu in emergenza, nascondendo così le vere motivazioni: le voluminose e speculative esportazioni di gas ‘italiano’ verso il mercato europeo.
“Magari potrei sfoderare frasi ad effetto, tipo “la volete la doccia calda?” spesso funziona. Oppure descrivere i fondati timori dei cittadini come “meschine paure da terrapiattisti”, intimidire gli istituti scolastici, dichiarare che “a paragonare le gasiere alle bombe atomiche si fa terrorismo!”.
Omettendo accuratamente di dire che il terrorismo forse lo fa chi ignora tutto quanto detto finora.
Insomma, il Commissario Toti si stava realmente adoperando per la sua Regione. Davvero! Lo dichiarava in ogni occasione. Il problema stava nel fatto che…… che la sua regione era la Toscana (si, lui è di Viareggio), quindi ‘adoperarsi per la sua terra’ voleva dire spostare la nave da Piombino a Vado, dalla SUA Toscana alla Liguria.
E non per motivi tecnici, ma solo politici. Un favore da fare agli amici di Fratelli d’Italia, “Magari Giorgia finalmente mi sara riconoscente!”.
Ebbene si, non lo sapevate? Toti è proprio di Viareggio, per triste ironia della sorte, la citta dove sono morte decine di persone per l’incendio dei vagoni che portavano proprio Gas liquefatto.
“I vagoni che trasportano gas liquefatto sono certificati da molti enti, sono controllati da tecnici, incidenti non ne sono mai accaduti, le vostre sono paure meschine” dicevano. Però, a pensarci, non sono le stesse frasi?! Con una differenza: una nave, rispetto a un vagone, porta gas liquefatto in una quantita 7.000 volte maggiore.
A proposito, la citta che aveva tutti, ma proprio tutti questi requisiti, fu poi trovata: Savona!
“Dato che voi cittadini di Savona e Vado Ligure avete un legame quasi amoroso con le fonti fossili, un passato di centrale a carbone, un presente di centrale a gas, perchè non rimanete coerenti e accettate in silenzio nuovi fossili anche per il futuro? Magari fino al 2053?”.
Così dichiarò il Presidente della Regione, intento a farsi un selfie vista mare con il suo immancabile piatto di trenette al pesto.
Come andò a finire, mi chiedete?
Beh, i savonesi sono tosti, sono tutti un po’ figli e nipoti di Sandro Pertini, quello per intenderci che fu messo di notte in una imbarcazione per espatriare clandestinamente e salvarlo così dai fascisti e dal fascismo, da cui -detto per inciso- bisogna sempre difendersi.
E dunque, come fecero con Pertini (ma stavolta con gaudio e qualche improperio), legarono il Commissario sulla sua tanto amata nave gasiera, e lo mandarono a quel paese tanto amato che è… la città di Roma, per non vederli mai più entrambi.
Lui e la nave.
GIORGIO SCARAMUZZINO
Savona, 11 novembre 2023