Recita la XII Disposizione finale della nostra Costituzione: «E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista». Perentoria eppure così tanto interpretata nel corso della vita ultrasettantennale della Repubblica Italiana.
A questa disposizione, almeno a far data dal 1° gennaio del 1948, avrebbero dovuto attenersi tutti. Cittadini semplici, organizzazioni politiche anzitutto, ma pure sociali, culturali e di stampo più distintamente ideologico. Invece non è andata così.
La nascita del Movimento Sociale Italiano, erede diretto dei cosiddetti “post-fascisti”, dei “nostalgici” soprattutto di Salò, con alla testa eminenti figure che si distinsero per criminale violenza di guerra, come il maresciallo Rodolfo Graziani, il principe Junio Valerio Borghese, ma anche Giorgio Almirante e molti altri importanti esponenti del regime, segnò di fatto la disapplicazione oggettiva della XII Disposizione finale della Costituzione.
Da allora i tribunali vagliarono decine di denunce in merito, finite quasi tutte in un nulla di fatto. Le successive leggi Scelba e Mancino circostanziarono il dettame costituzionale ma, come si può leggere negli ultimi capitoli del libro redatto dal Dipartimento Antifascismo di Rifondazione Comunista, che qui presentiamo, non si è mai arrivati alla messa al bando di tutte le organizzazioni neofasciste sorte dagli anni dell’eversione nera, del terrorismo fino ai giorni nostri.
E’ un vulnus che permane nella vita politica e sociale di una Italia che oggi ha un governo nero, un governo fatto di post-fascisti, di ministri persino monarchici, con ai vertici delle istituzioni personaggi che tengono in casa, in bella mostra, un armamentario iconografico ad elogio della figura di Mussolini e delle sue squadracce assassine.
Il lavoro svolto è frutto di una collaborazione a più mani, di una ricerca meticolosa su testi e archivi ampi, che rende un risultato efficace soprattutto sul piano della comunicazione: si tratta di un testo davvero molto semplice ed agile, di facile comprensione per chiunque. Basta una semplice infarinatura storica di matrice scolastica media per poter capire la cronologia dei fatti che sono esposti.
Particolarmente interessante è la citazione di numerosi brani di autori e di protagonisti degli eventi lungo il “secolo breve”, lungo la grande tragedia di due guerre mondiali, lungo il “ventennio” mussoliniano e attraverso poi una repubblica mai del tutto immune dai rigurgiti di autoritarismo, dai sogni di presidenzialismo al posto di una democrazia parlamentare mai veramente accettata dal MSI e dai suoi sostenitori anche dell’ultimissima ora.
Pubblicato anche su Internet, all’indirizzo che qui si può cliccare, la “Dodicesima disposizione” (edizioni Bordeaux, euro 20) è stata curata da Raul Mordenti con la collaborazione di Fabrizio Baggi, Sergio Dalmasso, Franco Federici, Saverio Ferrari, Dino Greco, Gianluigi Pegolo, Tiziana Pesce e Rita Scapinelli.
E’ acquistabile presso la sede provinciale del Partito (via Nicolò Cesare Garroni 61 R. – Savona – Lavagnola) aperta ogni giovedì e sabato dalle ore 16.00 alle ore 20.00.
Preannunciamo con l’occasione di queste note che VENERDI’ 10 FEBBRAIO 2023 si terrà la presentazione del libro presso la Società di Cantagalletto a Savona, alle ore 20.00 con cena di autofinanziamento per il Partito e per Unione Popolare. Qui il volantino dell’iniziativa.
RED.
13 gennaio 2023