Toti fa danni anche come Assessore alla Sanità. L’11 marzo scorso, ad Albenga, circa 7.000 cittadini del comprensorio, hanno partecipato ad una imponente manifestazione di protesta, indetta dalle principali associazioni cittadine e dall’Amministrazione comunale di Albenga, per rivendicare quanto Toti aveva promesso nel 2015, rimediando all’improvvida decisione della seconda giunta Burlando, e cioè la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale ingauno.

Alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, anche alcuni sindaci della Valbormida, dove è aperto, da tempo,un secondo fronte conflittuale con la Regione, sempre per la mancanza di un punto di primo intervento.

La risposta di Toti, che aveva intimato al Comune di Albenga, con minaccia di querela, di togliere dalla pagina Facebook lo slogan della manifestazione “senza Pronto soccorso si muore”,  da Dubai, dove si trovava in quei giorni, è stata la seguente, indubbiamente dialogante col territorio: ” è tutta una strumentalizzazione inaccettabile e disinformazione che fanno le istituzioni e le forze politiche nei confronti dei cittadini”, “la manifestazione per chiedere la riapertura del pronto soccorso si basa su idee fuorviati ..”, “sindaci e comitati si battono per cose irrazionali… Questo è egoismo e non solidarietà…”.

Così, dopo il fronte aperto sull’ospedale San Paolo di Savona che aspetta da troppo tempo il centro ictus e sulla Valbormida in attesa del riconoscimento di area disagiata, sull’ospedale di Albenga lo scontro del territorio savonese con la Regione non può che acutizzarsi.

Rifondazione Comunista non può che essere solidale con i cittadini e le istituzioni ingaune e degli altri comprensori della nostra provincia, contro questa politica sanitaria scellerata della Regione Liguria.

RIFONDAZIONE COMUNISTA – SAVONA

Savona, 14 aprile 2022