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La questione del Consorzio del depuratore savonese non è come ci suggerisce l’amministrazione Ruggeri un atto dovuto semplicemente. Tutt’altro. Se è vero infatti che surrettiziamente viene fatto credere ciò, è anche vero che spulciando la normativa incocciamo, guarda caso, in una legge di cui Ruggeri si dimentica di farci partecipi. Questa è la Legge 236 del 2003, di cui sotto riporto un articolo che a noi interessa molto:
Art. 14. Servizi pubblici locali
- All’articolo 113 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come modificato dal comma 1 dell’articolo 35 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, sono apportate le seguenti modifiche:
- a) nella rubrica le parole «di rilevanza industriale» sono sostituite dalle seguente «di rilevanza economica»;
b) il comma 1 è sostituito dal seguente: «Le disposizioni del presente articolo che disciplinano le modalità di gestione ed affidamento dei servizi pubblici locali concernono la tutela della concorrenza e sono inderogabili ed integrative delle discipline di settore. Restano ferme le altre disposizioni di settore e quelle di attuazione di specifiche normative comunitarie. Restano escluse dal campo di applicazione del presente articolo i settori disciplinati dai decreti legislativi 16 marzo 1999, n. 79 e 23 maggio 2000, n. 164.»
c) al comma 4, lettera a), le parole: «con la partecipazione maggioritaria degli enti locali, anche associati,» sono sostituite dalle seguenti: «con la partecipazione totalitaria di capitale pubblico»; e, in fine, sono aggiunte, le seguenti parole: «, a condizione che gli enti pubblici titolari del capitale sociale esercitino sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e che la società realizzi la parte più importante della propria attività con l’ente o gli enti pubblici che la controllano»;
d) il comma 5 è sostituito dal seguente: «l’erogazione del servizio avviene secondo le discipline di settore e nel rispetto della normativa dell’Unione europea, con conferimento della titolarità del servizio: - a) a società di capitali individuate attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica;
b) a società a capitale misto pubblico privato nelle quali il socio privato venga scelto attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica che abbiano dato garanzia di rispetto delle norme interne e comunitarie in materia di concorrenza secondo le linee di indirizzo emanate dalle autorità competenti attraverso provvedimenti o circolari specifiche;
c) a società a capitale interamente pubblico a condizione che l’ente o gli enti pubblici titolari del capitale sociale esercitino sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e che la società realizzi la parte più importante della propria attività con l’ente o gli enti pubblici che la controllano».
Quindi si camuffa da scelta obbligata una vera e propria scelta politica: privatizzare l’acqua cominciando a far entrare i privati nella società di gestione del Consorzio, che peraltro intende guardare al gestore unico dell’ATO per il ciclo integrato delle acque.
Dunque, chi ha cara la gestione pubblica di un bene come l’acqua (privatizzare l’acqua è come privatizzare l’aria) ci aiuti a contrastare questa delibera. Il Consiglio a Savona deciderà il 17 dicembre 2004, alle 21,30.
Cerchiamo di essere presenti e di fare adeguata pressione contro questa scelta.
PATRIZIA TURCHI
Consigliera comunale PRC Savona
dicembre 2004