Il giorno più lungo

Un misto di bravura, intelligenza e fortuna nell'ormai famoso "sbarco in Normandia"

Contro ogni logica di strategia bellica, contro ogni tattica preordinata. È così che si svolge il più grande attacco alle truppe germaniche che occupano la Francia e il resto dell'Europa quel 6 giugno 1944 quando, finalmente, dopo tante esitazioni e acconsentendo così anche alle richieste incessati dell'alto comando sovietico di aprire un'altra linea del frol generale Eisenhower e il suo sbarco di fanti statunitensi della I Divisione ad Omaha Beachstato maggiore decidono che sì, quello è il momento e che rimandare significherebbe attendere ancora settimane e settimane.

Ci sono più di due milioni di soldati ammassati negli oltre mille campi alleati allestiti in Gran Bretagna. La nazione che non è stata sconfitta dalla Luttwaffe, la nazione che per bocca di Winston Churchill manda a dire a Hitler e Mussolini: "Non ci arrenderemo mai" non appena resta sola nel conflitto, non appena la Francia ha capitolato e si è dovuta arrendere al nemico.

Quei due milioni e mezzo di soldati sono americani, inglesi, polacchi, francesi, begli, olandesi e di altre nazionalità. Sono una immensa truppa che aspetta da troppo tempo il comando di "Ike" (come viene soprannominato Eisenhower dai suoi commilitoni). La chiamano l'"invasione", ma il suo nome in codice è "Operazione Overlord". Gli alleati non la decidono per occupare pochi solchi del territorio francese, ma la decidono con la ferma intenzione di aprire un terzo fronte dopo quello nel sud d'Italia e dopo quello russo. Le operazioni in Africa vanno bene, i nazifascisti sono praticamente sconfitti su tutti i fronti. E se l'Armata Rossa avanza da oriente verso Berlino, da occidente ancora non si vede traccia di minaccia per il Reich di Adolf Hitler. Ma quel 6 Giugno 2010 cambierà radicalmente le sorti della guerra e darà il colpo di grazia alla potenza tedesca.

C'è un misto di bravura, intelligenza e fortuna nell'ormai famoso "sbarco in Normandia": le prime due stanno nella capacità di depistare la Wermacht verso il Passo di Calais e di portare invece l'attacco dalla zona della Manica più ampia tra Inghilterra e Francia. La seconda sta nelle capricciose ordinanze di Hitler, Jodl e Keitel: mentre Rommel, la "volpe del deserto", chiede con insistenza l'utilizzo dei panzer di riserva per fermare l'avanzata americana, dal quartier generale berlinese danno ordine di non spostare nessun carro armato.

Secondo Hitler gli angloamericani non resisteranno sul continente che appena una manciata di ore. La sua convinzione che saranno presto ributtati a mare è così lo sbarco di rifornimenti sulle spiagge della Normandiaprofonda che si scontra persino con le giuste previsioni di Rommel e dell'ordne da lui dato di disseminare milioni e milioni di mine su un tratto di costa francese così ampio da impedire qualunque sbarco. Rommel ordina il posizionamento di una decina di milioni di mine: ne verranno messi sei milioni. Rommel avrebbe voluto fermare il nemico in alto mare, invece se lo troverà sulle spiagge francesi appena davanti ai nidi di mitragliatrici che saranno fatt saltare dai genieri alleati.

Il primo paese che viene liberato è Saint Mare-Eglise. E' una carneficina: sulle spiaggie i cadaveri sono centinaia e centinaia, molti non hanno nemmeno fatto in tempo a scendere dai mezzi da sbarco e sono stati freddati dai colpi di mitraglia. Li ha raccolti il mare e li ha cullati fino alla spiaggia.

Le perdite più ingenti sono sulla spiaggia di "Omaha", nome in codice del tratto di costa assaltato dagli americani. Non è bastato il fuoco della flotta a neutralizzare le difese tedesche: ci sono quasi 5.000 navi al largo della Francia, quella che Churchill definirà "la più grande armata mai salpata dalle coste dell'Inghilterra". Ed è vero, nonostante l'enfasi del capo del governo britannico.

I tentennamenti germanici favoriscono l'avanzata alleata e danno modo anche alla Resistenza francese di riorganizzarsi.

Radio Londra non cessa un attimo di inviare i suoi messaggi in codice per tutte le truppe partigiane, mentre è stato reso celebre dal film "The longest day" (con John Wayne, Richard Burton e altri divi di Hollywood) il testo di quello inviato per annunciare l'invasione: viene inviato in due parti. È una poesia di Verlaine, "Canto d'autunno" e recità così: "Il lamento dei violini d'autunno / mi ferisce il cuore con un monotono languore". Quando Londra invia la seconda parte del verso poetico significa che l'invasione è vicina, che entro un giorno o due al massimo potrebbe avvenire.

Ma i tedeschi, pur consapevoli di questa codificazione, non se ne curano molto. La loro superiorità si manifesta in una grandissima debolezza: ritenere di poter sempre e comunque intuire le mosse del nemico.

Il 21 Giugno 1944 le truppe alleate liberano Caen e puntano verso Parigi. Ma ci sbarco di fanti statunitensi della I Divisione ad Omaha Beacht
lo sbarco di rifornimenti sulle spiagge della Normandia
vorranno ancora settimane di durissimi scontri prima che la bella capitale francese sia restituita al suo legittimo governo, ai suoi cittadini e possa nuovamente suonare "la Marsellaise".

L'avanzata è lenta e non sufficiente a salvare Anna Frank e la sua famiglia dalla deportazione. Ma è una avanzata inesorabile, anche quando si scontra nelle Ardenne con una rivincita tedesca di breve durata.

Il Terzo Reich ha i mesi contati dopo "il giorno più lungo".

Marco Sferini
Giugno 2009