Diamogli una lezione!

Sciopero studentesco a Savona

I tagli drastici decisi dal Governo riducono la qualità dell'istruzione pubblica e determinano conseguenze pesantissime sull'occupazione. Con la perdita di 250.000 posti di lavoro in questo triennio si tratta del più grosso licenziamento di massa in Italia nel dopoguerra. Tra docenti e personale tecnico amministrativo sono circa 25.000 i precari senza le supplenze annuali; tantissimi i docenti in esubero; le scuole, in sofferenza finanziaria, non potranno garantire il pagamento delle supplenze brevi e nemmeno le spese ordinarie.

I regolamenti approvati annullano progressivamente il valore e la funzione dell'autonomia scolastica, disegnano una scuola nozionistica, con classi sovraffollate, con meno ore frontali, meno ore di laboratorio, meno ore ed insegnanti per l'inserimento dei disabili.

La ministra Gelmini vuole trasformare l'istruzione da bene pubblico a servizio a domanda individuale attraverso uguali finanziamenti alle scuole pubbliche (che coprono l'80% della popolazione scolastica) ed a quelle paritarie (che servono il 20% dell'utenza).

La reazione della scuola da tutte le parti d'Italia è unanime e combattiva: in parecchie città, sia al Nord che al Sud, il personale della scuola sceglie forme di lotta eclatanti e creative, quali incatenarsi o occupare con assemblee ad oltranza i provveditorati dormendo sui tetti e i terrazzi, o, come a Genova, improvvisare lezioni e ripetizioni gratuite in piazza.

Per questi motivi U.D.S. (Unione degli Studenti) Savona e i Giovani Comunisti di Savona chiamano alla mobilitazione nazionale gli studenti, il personale docente e non docente del comparto scuola. L'appuntamento è per venerdì 9 ottobre alle ore 9.00 in piazza Sisto IV.

Gianmaria Pace
Portavoce Giovani/e Comunisti/e
Savona - 1 Ottobre 2009