Tre domande a... Bruno Marengo

Rifondazione Comunista dalla parte dei cittadini e dei lavoratori

il PalaLEO il presidio permanete di fronte alla discaricaPer comprendere meglio le ragioni che hanno portato alla protesta i cittadini (malcontento sfociato nel PalaLEO, il presidio permanente di fronte alla discarica di Cima Montà), per capire come scongiurare una possibile "guerra" tra lavoratori e abitanti della Valle del Lavanestro e per "chiarire" il ruolo delle istituzioni abbiamo chiesto aiuto a Bruno Marengo Consigliere Provinciale di Rifondazione Comunista.

Secondo te perché dei comuni cittadini hanno deciso di farsi carico del "controllo popolare" di una discarica come quella di Cima Montà?

Perchè l'Ammnistrazione Provinciale, anzichè dare attuazione alle previsioni del Piano di gestione dei rifiuti (dalla stessa approvato, che prevede l'esaurimento della discarica di Cima Montà entro il 30/11/2002 con relativa bonifica del sito) si è lasciata "portare a spasso" da richieste del Comune di Savona e dell'ATA che contraddicono quanto concordato tra Provincia, Comune ed ATA con il provvedimento dirigenziale del 10 Giugno 1999, puntualmente trasferito nel Piano provinciale dei rifiuti (chiusura e bonifica della discarica entro il 30/11/2002). Il controllo popolare della discarica vuole significare che i cittadini non condividono la girandola di estemporanee ed immotivate richieste del Comune di Savona e dell'ATA (fuori dalla normativa e dal Piano approvato) per tenere aperta la discarica in previsione della costruzione di un termovalorizzatore (non previsto nel sito di Cima Montà dal Piano provinciale dei rifiuti in quanto lo stesso è assolutamente inidoneo).

Esiste il rischio di una "guerra tra poveri". Come possono conciliarsi i bisogni dei cittadini della Valle del Lavanestro con quelli dei lavoratori dell'ATA che presumibilmente subiranno pressioni da parte dell'azienda (chiusura, perdita del posto di lavoro, ecc.)?

un'immagine della discarica di Cima MontàIl rischio esiste e va scongiurato tenendo aperto un dialogo, tra cittadini e lavoratori, che stia sul merito delle cose. È da molti anni che Provincia, Comune di Savona ed ATA sanno che la discarica di Cima Montà dovrà essere chiusa e bonificata ai sensi di legge e, al tempo stesso, che dovrà essere sostenuta una politica dei rifiuti, con relativi investimenti, che guardi al progressivo potenziamento della raccolta differenziata, al trattamento dei rifiuti in ogni fase del ciclo. Si potrà pensare anche alle tecnologie alternative alla termovalorizzazione (che, in un primo tempo, la stessa Provincia aveva individuato, optando poi per la termovalorizzazione).

In questo contesto la società ATA non solo potrà mantenere il livello occupazionale ma potrà puntare ad una realistica espansione oltre che ad un notevole passo avanti nella qualità della politica dei rifiuti.

C'è il rischio che la sfiducia verso le istituzioni (il bizantinismo politico, le promesse elettorali, ma anche il non rispetto delle decisioni assunte) allontani i cittadini dalla forma democratica della delega. Come Partito possiamo fare qualcosa perché questo non avvenga?

Lo stiamo facendo e continueremo a farlo con la forza della ragione. In fondo, stiamo sostenendo la battaglia di cittadini che avanzano non demagogiche pretese ma che chiedono il semplice rispetto delle norme e delle previsioni, per quanto riguarda Cima Montà, dello stesso Piano rifiuti approvato dall'Ammninistrazione provinciale. È questo un caso esemplare che richiede risposte altrettanto esemplari: la politica deve essere rispettosa della serietà e delle ragioni sul merito delle cose dei cittadini. Se dovessero prevalere altre logiche, da parte delle Istituzioni preposte, sarebbe un pessimo segnale di quelle forze politiche, della maggioranza di centrosinistra, che dicono di voler stare dalla parte delle ragioni dei cittadini. Noi da quella parte ci stiamo e ci staremo (anche nei presidi e nei controlli popolari), ne va della credibilità e della qualità della nostra politica.

la redazione del sito
Savona - 19 Gennaio 2004