Un progetto chiamato Bofill

Come verrà ridisegnata la vecchia darsena

planimetria del progetto«Devo lavorare di slancio e farò subito alcune modifiche. Mi piace progettare in questo modo per non annoiarmi». Con queste singolari parole si è presentato ai savonesi Ricardo Bofill l'eccentrico architetto catalano chiamato dalla Giunta Ruggeri per ridisegnare il porto di Savona. Il progetto, presentato il 18 Gennaio nella Sala Consiliare di Palazzo Sisto, prevede la costruzione in un vero e proprio nuovo quartiere.

La filosofia generale dell'intervento consiste nella ricostruzione di una zona portuale usando lo stesso intreccio della città antica con tipologie edilizie moderne: «Un conto è rispettare distanze e allineamenti e un altro sarebbe imitare i palazzi che usavano nel Medioevo con dei falsi», spiega un po' presuntuosamente il catalano.

Da qui la demolizione dell'autosilo che farà posto ad un grattacielo di 65 metri (1) e al nuovo quartiere del porto (3-6). Per accentuare quest'idea di collegamento fra la città vecchia e nuova Bofill ha concepito con la fantasia un nuovo ponte sulla darsena (18) che farà da prolungamento a via Paleocapa con la conseguente demolizione del "Ponte di Gervasio" il fiore all'occhiello della giunta di Centrodestra. Il nuovo ponte condurrà sino alla nuova stazione marittima (2) a forma di insalatiera semisferica su due piani.

Un altro aspetto è rappresentato dalla passeggiata a mare che cingerà l'intera Darsena vecchia (7) con collegamenti pedonali alle piazzette interne (5) ricavate fra i nuovi edifici del quartiere portuale. Bofill ha immaginato inoltre che l'attuale grattacielo di piazza Leon Pancaldo sia fronteggiato dal nuovo edificio che ospiterà l'albergo e appartamenti (1) come se si trattasse dei due stipiti della porta della nuova città, bisogna riconoscergli almeno la fantasia.

I due palazzi saranno anche la cornice in cui si vedranno in prospettiva la fortezza del Priamar e le nuove case di Orsa 2000 (8) disposte a semicerchio con un centro commerciale con negozi specializzati nella nautica proprio di fronte.

Ma entriamo nei particolari. Uno dei punti più controversi della proposta è la costruzione dell'albergo-grattacielo un vero e proprio mostro di cemento di inutilità comprovata che porterà solo ed esclusivamente un numero sempre maggiore di case sfitte. Un secondo aspetto quantomeno discutibile del progetto è Orsa 2000. Un complesso residenziale a semicerchio che sorgerà al posto dell'ex stabilimento Italsider e che secondo lo stravagante architetto rappresenterà quasi una quinta teatrale.

Unica nota positiva, o quasi, del progetto è la rivalutazione del Priamar che sarà si circondato da una grande area verde, ma collegato barbaramente da una passerella pedonale alla darsena e all'arena sul mare. L'arena, un altro "pezzo forte" della proposta, sorgerà tra il Priamar e i Capannoni dell'ex Italsider, e sarà atta ad ospitare spettacoli teatrali e concerti.

Nell'entusiasmo generale (i giornali locali hanno benedetto incondizionatamente il progetto presentandolo come un vero e proprio prodigio) ci sorge un dubbio. Savona ha realmente bisogno di tutto questo? A nostro avviso no, ma in questa città c'è chi dice Bofill.

la redazione del sito
Savona - 20 Gennaio 2001