Carbone, neanche un grammo in più

L'assessore Zunino a muso duro: «La Liguria ha già dato. Ora stop. L'ampliamento è contro tutta la pianificazione regionale»

A Franco Zunino, assessore regionale all'ambiente, è andato letteralmente di traverso il caffè, ieri mattina, a leggere sul Secolo XIX le parole di Giovanni Gosio, direttore generale di Tirreno Power. Una mossa tattica, quella del dg, che avvia la partita sugli assetti della produzione di energia non solo Franco Zuninoa Vado, ma in tutto il paese. Rilancio del carbone? La Regione non vuole neppure sentirne parlare. E Zunino lo ribadisce forte e chiaro. «Premetto che mi spiace molto, perchè l'ingegner Gosio, pur nella diversità delle opinioni, è una persona che si è sempre dimostrata corretta. Ma questa volta non posso non giudicare scorretto quello che ha detto».

Assessore cosa non ha digerito delle parole di Tirreno Power?

Gosio ha sostenuto, a vostra domanda, che la Regione ha detto "no" al progetto di ampliamento, a carbone "solo" per motivi procedurali. E che la Regione non ha detto nulla nel merito. Ma non è affatto così.

Partiamo dalle procedure. Cosa intendete fare?

Sulle questioni procedurali la Regione ha numerose obiezioni, condivise o meno. Ciò che conta è che il ministero dell'Ambiente tiene bloccata la pratica da nove mesi, dopo il blitz della commissione nazionale di VIA. Evidentemente qualche dubbio, forse molti, li nutre anche il Ministero, non solo la Regione.

Se comunque il Ministero. nell'ambito di una nuova politica energetica generale, firmerà?

La Regione è pronta ad impugnare quell'atto in tutte le sedi. Questo deve essere chiaro.

Veniamo al merito.

Ecco, appunto. Tirreno Power ha sostenuto che la Regione non avrebbe sollevato obiezioni nel merito. Al contrario: la Regione ha detto molte cose e molto pesanti.

Ovvero?

Il progetto si scontra pesante con la pianificazione regionale in materia e quindi non è recepibile. Il primo motivo è che il progetto di ampliamento non rispetta il Piano di risanamento della qualità dell'aria e di riduzione dei gas climoalternanti. In parole povere, dell CO2. Il secondo è che si scontra con il Piano energetico.

Perché?

Al di là di ogni altra considerazione, l'area savonese, pur essendoci stati dei miglioramenti, rimane critica. Il Piano energetico prevede di sanarla. Incrementare l'uso del carbone farebbe a pugni con questa pianificazione anche non avesse nessun'altra conseguenza, significherebbe sicuramente un incremento della CO2. È matetico.

L'ingegner Gosio ha ricordato: il mix energetico dell'Italia vede il carbone al 14%, conti 39% dell'Europa.

Un dato vero. Ma non ha detto qual'è il dato della LiguriaFranco Zunino dal 2005 Assessore regionale all'Ambiente. La Liguria produce moltissimo con il carbone, il doppio dell'energia che consuma. Insomma, come si dice dalle nostre parti abbiamo già dato.

Vediamo i dati nel dettaglio.

Potenzialmente, a pieno regime Liguria esporta il 56% dell'energia che produce a carbone. Voglio essere generoso: nella sostanza, siccome le centrali non sempre funzionano a pieno regime, quello che esportiamo, è il 50%. Non so se mi spiego.

In termini assoluti?

Gli ultimi dati certificati sono del 2006. I consumi regionali di energia, oggi in forte contrazione, erano di 6.567 GWh contro una produzione di 11.423GWh, nonostante allora non fossero ancora entrate in funzione le parti alimentate a metano.

Le imprese chiedono costi minori per l'energia.

Ma già oggi, con lo sforzo che la Liguria fa, l'energia dovrebbe costare molto meno!».

Niet su tutta la linea, dunque.

Guardi, noi siamo ragionevoli. Sappiamo che in Liguria ci sono i porti, nei quali il carbone può arrivare più facilmente, e c'è l'acqua di mare, che serve per il raffreddamento delle centrali. Quindi, sinora, ci siamo fatti carico di una funzione paese molto importante e molto onerosa. Ora stop, non si può chiedere di più. Non si può pretendere che ci siano ulteriori incrementi di produzione da fonti inquinanti.

Quale la strada della Regione?

Andiamo avanti con una politica di riduzione della produzione da fonte fossile e di incremento da fonte rinnovabile. La Regione lo ha detto in modo chiarissimo. Abbiamo anche aderito al Patto degli enti locali che prevede di andare oltre il famoso 20-20-20 fissato dall'Europa (20% della produzione energetica da fonti rinnovabili, miglioramento del 20% dell'efficienza, taglio del 20% delle emissioni di anidride carbonica, il tutto entro il 2020, ndr).

Antonella Granero
Savona - 17 Luglio 2009


Intervista tratta da "Il Secolo XIX del 18 Luglio 2009.