Rifondazione Comunista è la risposta all'antipolitica

Intervista al Segretario provinciale Marco Ravera

Marco Ravera, eletto due volte all'unanimità, è da tre anni Segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Schivo ed estroverso al tempo stesso, ha guidato il partito in anni difficili. Vogliamo ripercorrere con lui quanto fatto e proiettarci negli impegni e nelle scadenze future, ma sui monitor della federazione appare la notizia che molti attendevano: il lodo Alfano è stato "bocciato" dalla Corte CostituzionaleMarco Ravera.

Partiamo da qui, cosa pensi della sentenza?

Le sentenze si accolgono non si giudicano. Per altro i rilievi fatti dalla Corte Costituzionale sono ineccepibili, anche se Berlusconi grida al complotto con toni a dir poco eversivi. La legge è uguale per tutti, ne prenda atto anche il Presidente del Consiglio e affronti serenamente i processi. I suoi voti non possono valere più della legge.

Dal 20 Settembre 2006, data di elezione tua e della segreteria, quali sono i cambiamenti che registri in Rifondazione Comunista e nel rapporto tra il Partito e l'esterno?

Per me un piacere rispondere ad un'intervista per un sito che quasi dieci anni fa ho contribuito a creare e per me, e lo dico seriamente, è un onore essere Segretario di Rifondazione Comunista. Un partito unico e speciale nel panorama politico nazionale. Una comunità politica che oggi affronta la sua fase più difficile, anche se mai per i comunisti è la vita è stata facile. In questi tre anni, che secondo molti sarebbero dovuti essere "tranquilli", è successo davvero di tutto. L'attuale Segreteria provinciale si è trovata per la prima volta a gestire il partito contemporaneamente al Governo nazionale, regionale, provinciale, fino ad arrivare al Comune capoluogo. Una situazione inedita che ha visto il nostro partito in forte difficoltà.

Spesso ci viene imputato, magari da persone che nemmeno ci votano, che incidiamo poco nel governo e nelle amministrazioni locali. Abbiamo ammesso i nostri errori, ma un'altra domanda dovremmo porci tutti quanti: cosa sarebbe successo senza la nostra presenza? Cito un esempio su tutti. Con la spinta dei movimenti, ma grazie alla nostra presenza in Parlamento, il DDL Lanzillotta che andava a privatizzare diversi servizi essenziali, quali l'acqua, fu fermato. Oggi che non siamo più in Parlamento quel provvedimento, peggiorato, è stato votato all'unanimità. Italia dei Valori compresa che nonostante tutto riesce ad intercettare molti consensi a sinistra. Forse è la scarsa informazione...

Oggi quel panorama è radicalmente mutato. Abbiamo affrontato elezioni che ci hanno appunto escluso dal Parlamento nazionale, da quello europeo e dal Consiglio provinciale, grazie ad una sciagurata azione del PD. Dalla destra mi aspetto di tutto, ma da quelli che dovrebbero essere i nostri alleati...

In questo clima a livello provinciale ci siamo mossi direi con coerenza e con grande caparbietà considerate anche le scissioni che hanno allontanato diversi iscritti e militanti. Ma qualche risultato affiora. Un migliore clima interno che ci ha consentito di affrontare con maggiore serenità le sfide che avevamo davanti. Penso al PUC di Savona che abbiamo contributo a migliorare, ma che non ha visto il nostro voto favorevole. Alternativi alla destra e autonomi dal PD.

In un anno difficile come questo il tesseramento va piuttosto bene, credo grazie alla nostra azione. Abbiamo promosso iniziative uniche nel panorama savonese come la fiaccolata per la pace in Palestina o il presidio contro il cosiddetto "pacchetto sicurezza". Altre iniziative sono diventate un appuntamento fisso per l'agenda politica savonese: la Scuola di Politica e la Festa di Liberazione. Ma non solo. Siamo stati e siamo in diverse lotte per il posto di lavoro (dall'ACTS alla Ferrania) passando per le vertenze ambientali. Forse non è un caso che siamo i più agguerriti oppositori della Giunta Vaccarezza.

Non solo Savona è il capoluogo di provincia con la percentuale di voti più alta in tutto il nord Italia per quanto riguarda le Elezioni Europee. Così come non è da disprezzare il dato delle Provinciali, abbiamo mancato il consigliere per poche centinaia di voti persi soprattutto a ponente, zona in cui siamo meno presenti. Una sconfitta, ma non una disfatta. Colgo l'occasione per ringraziare Furio Mocco per l'impegno profuso.

Mi sono fatto questa idea. Dove siamo presenti con le nostre proposte i riscontri ci sono. Il lavoro è comunque lungo e un progetto politico non si può solo valutare con il "termometro elettorale".

In ambito locale si è parlato molto della posizione di Rifondazione Comunista sulla piattaforma Maersk. Alla festa provinciale di Liberazione oltre 150 persone hanno assistito al dibattito con il Presidente dell'Autorità portuale Canavese. Qualcuno ci continua ad accusare di non dire un "no" deciso. Cosa rispondi in merito?

Sinceramente faccio fatica a capire questa critica. Rifondazione Comunista è stato il primo partito ad opporsi alla piattaforma Maersk quando il Sindaco di Vado Ligure era ancora Roberto Peluffo in allora anch'egli contrario. Non solo, abbiamo contributo a far conoscere il progetto tra i cittadini contribuendo a tutti i livelli (Circolo, Segreteria provinciale, Consiglio comunale e provinciale, Consiglio e Giunta regionale) a creare e rafforzare l'opposizione ad un progetto che riteniamo nefasto per la cittadinanza e l'ambiente.

Credo, tuttavia, che siano tre le cose che ci vengono "rimproverate". La prima riguarda la consultazione del gennaio 2008. Una consultazione che abbiamo denunciato come finta, forviante. Non era un referendum come qualcuno ha fatto intendere e gli atti successivi, favorevoli al progetto, ci hanno dato pienamente ragione. Il secondo aspetto riguarda, invece, le ultime elezioni comunali. Non eravamo nella lista civica e trasversale (quindi con dentro anche settori del centrodestra) che sostiene l'attuale Sindaco Attilio Caviglia. Mi chiedo: si può stare in una lista esclusivamente coalizzata attorno ad un no? Senza contare il fatto che Caviglia aveva la piattaforma nel programma del 2004. Noi avevamo un'idea diversa per Vado Ligure, fatta anche di politiche sociali, ambientali, occupazionali. Con questa coerenza ci siamo presentati agli elettori. La terza ragione è unil dibattito alla Festa di Liberazione sulla piattaforma Maersk po' più complessa. Prima di prendere posizione sul progetto ci siamo confrontati e documentati con tutti. Il progetto così come ipotizzato avrà sicure ripercussioni ambientali a fronte di incerte e sfumate opportunità occupazionali. Un no "ragionato" quindi. Ma oggi in piena antipolitica e nel perfetto clima antipartitico viene premiato il no "con la bava alla bocca". Fatela ovunque ma "non nel mio giardino"!

Il questionario che abbiamo distribuito alla festa provinciale di Liberazione fa emergere una tendenza alla condivisone, da parte dei cittadini, delle nostre posizioni su Margonara e Tirreno Power. Un doppio "no" che evidentemente è stato compreso più facilmente rispetto alla posizione su Maersk. Che ne pensi?

Quelli che anche tu indichi come dei no, sono il realtà il si ad un altro modello di sviluppo, ad un'altra idea di società.

Sulla Margonara la posizione è semplice: non vogliamo che si vada a cementificare l'ultimo tratto di spiaggia libero tra Savona ed Albissola Marina. Il progetto Fuksas è, come aveva definito la nostra capogruppo in Comune Milvia Pastorino, il bengodi del consumismo e dello spreco. Peccato che sia stato votato da tutti, o quasi. Dai Comunisti Italiani all'ex Alleanza Nazionale.

Sull'ampliamento della centrale siamo da sempre contrari, anche se qualcuno in malafede cerca goffamente di affermare il contrario. E, a quanto so, saremo l'unico partito a ricorrere al TAR al fianco, ma autonomi, dalla Regione Liguria. Altri parlano e mandano mail, noi facciamo.

Su entrambi i progetti sono cautamente ottimista. La Regione sta rallentando il progetto Fuksas con dei rilievi importanti. Colgo l'occasione per puntualizzare un aspetto. Il parere della VIA regionale è rimasto fermo perché in Regione non è giunto il progetto definitivo.

Sull'ampliamento si è fatto forse di più. Il nostro Assessore Franco Zunino si è mosso sia sul piano politico con il "Piano di risanamento e tutela della qualità dell'aria e per la riduzione dei gas serra", con la l'impugnazione della legge 99/2009 fino ad arrivare alla mancata intesa sancita dall''art. 8 della legge 340/2000; sia sul piano legale col ricorso al TAR. Per fermare l'ampliamento non basta dire che il carbone fa male.

Risultati indubbiamente positivi che forse si possono raggiungere solo se si è al governo, non è un caso che le forze moderate del centrosinistra fanno di tutto per escluderci ad ogni livello.

Tutte queste tematiche, che investono l'ambiente e il rapporto con la sostenibilità di certe scelte, non scartano però il tema del lavoro. C'è ancora un rapporto tra Rifondazione Comunista e il mondo del lavoro a Savona?

Dipende cosa intendiamo per rapporti con il mondo del lavoro. Se per questo intendiamo essere semplicemente negli organismi della CGIL direi che il discorso è quantomeno monco soprattutto se quelli che dovrebbero essere i nostri rappresentanti portano avanti linee contrastanti con quelle del partito.

Se, invece, con rapporti col mondo del lavoro intendiamo una nostra presenza nelle lotte e nei luoghi di lavoro, finalmente qualche cosa si sta muovendo. Dopo quindici anni di vita l'attuale segreteria ha aperto due circoli di lavoro (Sanità e ATA), non solo cerchiamo di essere presenti, con le nostre forze, nelle lotte che si stanno sviluppando nel nostro territorio dai precari della scuola all'ACTS, dalla Ferrania alla FAC, dalla Bombardier al pubblico impiego. Ti posso assicurare che è stata un'emozione partecipare agli scioperi dell'ACTS direttamente invitato dai lavoratori. Qualcosa si sta muovendo.

A breve si terrà il Congresso della CGIL. Rifondazione Comunista soffre da sempre di una incapacità a concentrare le sue forze, a stabilire quale metodo di interazione adottare nei confronti del sindacato. È possibile invertire questa cronica disposizione alla dispersione?

Quello che tu "denunci" corrisponde al vero: Rifondazione Comunista non ha mai dato indicazione agli iscritti per quanto riguarda il mondo sindacale. Così ci troviamo, anche a Savona, ad avere iscritti alla CGIL (sia in maggioranza che in minoranza), alla CUB, ai Cobas, alla UIL, fino ad arrivare alla CISL. Una dispersione di forze che temo non verrà mai risolta.

In questo dato leggo anche la crisi del sindacato. Il lavoratore vuole la risoluzione del suo problema e difficilmente gli importa del collega soprattutto se immigrato o con un contratto differente. Si è negli anni disgregato quel tessuto sociale che permetteva lotte straordinarie. In poche parole negli ultimi venti anni è stata sepolta la lotta di classe che solo ora sta riaffiorando. Sta alla politica e al sindacato saperla cogliere nel suo senso più alto per non lasciarla scivolare nell'antipolitica.

Tornando alla CGIL ha preso delle posizioni che sinceramente Franco Zunino, Marco Ravera e Ciro Pesacanefaccio fatica a comprendere, anche sul nostro territorio, ma mai come in questa fase è sotto attacco e isolata. Per questo abbiamo deciso col Segretario della Camera del Lavoro Francesco Rossello di avviare, nell'assoluto rispetto dei ruoli, un confronto costante tra CGIL e PRC e non occasionale come è avvenuto fino ad ora. Può essere un'esperienza importante che mi auguro di poter avviare anche con il sindacalismo di base.

Puntualizziamo meglio un aspetto: nella fase di costruzione di Rifondazione Comunista come "partito sociale", quali sono i passi fatti in questa direzione a Savona e in provincia?

Quella del cosiddetto "Partito sociale" è una scommessa importante. In Abruzzo i nostri militanti sono stati i primi a soccorrere i terremotati fornendo acqua e latte a protezione civile ed esercito! In altre zone d'Italia stanno ben funzionando i GAP (Gruppi di Acquisto Popolare) ovvero la vendita a costo di produzione di beni di prima necessità. Pane e pasta su tutti. Un'azione che ha obbligato alcuni commercianti e alcuni supermercati ad abbassare i prezzi. Insomma abbiamo dimostrato che un'altra strada è possibile.

A Savona siamo onestamente in ritardo. Abbiamo presentato il percorso durante la nostra Festa e nei prossimi mesi prenderà corpo. Tra poche settimane - e questo è uno scoop che regalo al nostro sito - proporrò una nuova Segreteria provinciale con una responsabilità specifica proprio sul "Partito sociale". Pensavo, inoltre, di utilizzare la sede del Circolo di Villapiana come sede non solo per i GAP, ma anche per progetti di socialità e mutualità. Ho avviato dei contatti per avere avvocati, mediatori culturali, dentisti, medici. Il tutto ovviamente gratis. Vogliamo dare, alle fasce più deboli della nostra società un po' di ossigeno. Vogliamo arrivare dove le istituzioni non arrivano più.

Si avvicinano nuove scadenze elettorali nel 2010. Quali prospettive per Rifondazione e, contestualmente, nell'ambito della sinistra?

Per le Elezioni regionali deciderà il Comitato Politico Regionale, ne abbiamo parlato ieri in Segreteria. Io credo si debba partire da due elementi: il primo è il giudizio sulla Giunta Burlando, il secondo è l'idea di Regione che vogliamo. Quando avremo chiarito questi aspetti ci potremo confrontare con il resto della coalizione senza veti e senza pregiudizi.

Rimane il nodo UDC, ma sinceramente non mi spaventa. È un elemento negativo che eventualmente faremo pesare sul programma. Io penso che ci si possa alleare a patto che la mediazione raggiunta vada nella direzione, magari a piccoli passi, del cambiamento della società che noi testardamente inseguiamo.

Si voterà, inoltre, ad Albenga e Loano. Visti i percorsi apertamente trasversali penso sarebbe interessante lanciare una coalizione di sinistra, percorso che altri hanno fatto saltare alle ultime Provinciali. E chissà forse ci toccano pure le provinciali...

A proposito di rapporti a sinistra, che valutazione dai del progetto della Federazione della Sinistra di Alternativa che ha già unito Rifondazione, Comunisti Italiani e Socialismo 2000 alle Elezioni europee?

È l'unico progetto a sinistra del PD. Ha alcuni limiti e contraddizioni e non deve rappresentare una sterile unità tra comunisti. Deve vivere e prendere forma, ma non solo in occasione delle elezioni. Se ci facessimo ossessionare dalle urne e dalla presentazione comune "obbligatoria" faremmo l'errore de "la Sinistra l'Arcobaleno". È un percorso lungo per questo non vivrei alcuna contraddizione se alle Regionali ci presentassimo con i due simboli. Dirò di più, penso che in Liguria non ci siano le condizioni politico-programmatiche per una lista comune col PdCI. Cito alcuni esempi. A Genova i Comunisti Italiani sono a favore della "Gronda" mentre Rifondazione è contraria. Lo scorso maggio in piena campagna elettorale per le Europee il candidato Aleandro Longhi (PdCI) affermò in un'assemblea pubblica di essere favorevole all'infrastruttura. Dichiarazione che suscitò polemiche e fece perdere voti e credibilità. A La Spezia il partito di Diliberto è favorevole al raddoppio del gassificatore di Panigaglia. Su Savona poi il quadro è ancor più delicato. La Margonara è stata votata dal PdCI, così come il PUC e in occasione della nostra astensione sulla pratica non siamo stati attaccati dal PDL o dal PD che riconoscevano in noi una certa coerenza, bensì dai Comunisti Italiani. Potrei andare avanti citando altri episodi. Si possono avere differenti posizioni in una coalizione, ma non tra i componenti di una lista.

Questo vuol dire boicottare la Federazione? Tutt'altro vuol crederciMarco Ravera realmente e non vederla solo come mero momento elettorale. Crederci per ridare al paese una sinistra degna di questo nome.

Tu sei il segretario più giovane che la storia del Partito a Savona ricordi. Rifondazione è nata come "partito dai capelli bianchi" della storia, ha vissuto l'ariosa stagione dei movimenti e di Genova. Ad oggi, quale è il rapporto che intercorre tra i giovani e un partito come il PRC?

I giovani iscritti quest'anno sono aumentati, così come è aumentato il numero di ragazzi e ragazze che vedono in Rifondazione un punto di riferimento. Si è recentemente iscritto Gianmaria Pace il giovane Segretario dell'Associazione di amicizia Italia-Cuba di Savona, si iscriveranno a giorni alcuni esponenti del circolo ARCI Brixton di Alassio, ma in generale mi sembra diverso il clima generale. Positivo. Nell'ultimo periodo i nostri giovani sono stati al centro della lotta per la scuola pubblica con un volantinaggio a tappeto su tutto il territorio provinciale arrivando a organizzare insieme all'Unione degli Studenti lo sciopero del prossimo 9 ottobre. Erano anni che non c'era un simile dinamismo.

Certo noi ci riferiamo ad una parte dei giovani. Non certo a quelli che attendono con ansia l'ultimo modello di cellulare. Ecco la nostra scommessa sta proprio qua. Cercare di parlare anche con loro, facendo emergere le contraddizioni. Molti precari si lamentano della loro condizione, ma non vedono alcun collegamento tra il voto che esprimono e la loro vita. Sta a noi far capire che la sanità pubblica è più importante del cellulare, che l'istruzione vale più di un videogioco, che il loro voto incide sulla loro vita.

Un'ultima domanda, più personale. Cosa rappresenta per te, oggi, il Comunismo e cos'è per te la "vita politica"?

La vita politica oggi rappresenta la fetta più grande della mia vita. Mi sono iscritto nel 1998 dopo la scissione di Cossutta e Diliberto e da allora in Rifondazione Comunista ho trovato amori, amici, passioni comuni e non comuni. Ho visto chi se ne andato, a destra, nel momento di difficoltà. Ho trovato e trovo ancora la voglia di cambiare il mondo. Devo ammettere che non ci siamo ancora riusciti...

Cosa è per me il comunismo? Per me oggi è la più cristallina risposta all'antipolitica, ma sono molto legato ad una frase di Bertold Brecht, ecco per me il comunismo è "la semplicità che è difficile a farsi".

Marco Sferini
Savona - 7 Ottobre 2009