Vertenza Valbormida

Un contributo per il programma delle Elezioni Regionali 2005

La valbormida entra di colpo nell'agenda politica regionale, molti sono i candidati locali, a testimonianza che forse è proprio qui che si giocheranno i futuri assetti geo-politici regionali. Sfortunatamente ancora una volta ci si accorge della Valbormida solo quando "serve accorgersene" a fini elettoralistici. Guarda caso anche il caso Ferrania si lascerà ancora ribollire in attesa del 3-4 Aprile. Vuoto politico-istituzionale o mera speculazione elettorale?

Purtroppo la gravità della situazione valbormidese non può sopportare più a lungo rinvii e non decisioni. La pesante congiuntura economico-sociale che manifestazione dei lavoratori della Ferrania a Genova - foto di Francesco Deriusta interessando l'intera Valbormida deve entrare a pieno titolo nel programma di governo regionale. La questione Ferrania, il caso Rolam, Comilog, Magrini, Italiana Coke, Scilla, Filippa sono solo alcuni aspetti di un problema che coinvolge due aspetti fondamentali della vertenza Valbormida: quello occupazionale ed ambientale. La soluzione dei quali non può essere lasciata a dei meri "coup de theatre" fatti di lettere e telefonate tra il governatore uscente e le alte sfere del potere. La politica industriale ed economica cui una regione deve assolvere sono cosa assai diversa da quella recitata malamente, dalla giunta Biasotti e dal Centrodestra in questi anni.

Tutti ci ricordiamo l'incontro cairese di un anno fa, in comune, nel quale il Presidente della Regione pontificava un interessamento personale riguardo il caso Rolam e il caso Ferrania. A un anno di distanza la Rolam ha definitivamente chiuso, ponendo in mobilità circa 250 lavoratori, Ferrania sta ancora aspettando i grandi interventi sulla cooperazione internazionale e politiche di recupero di quote di mercato. Forse le lettere e le telefonate di Biasotti non sono mai arrivate a destinazione.

In questi ultimi tempi assistiamo ad una deriva preoccupante del modello di sviluppo che si intende dare all'intera valle. Il progetto industriale, se di progetto si può parlare, è un concentrato di insediamenti di bassissimo profilo tecnologico, esclusivamente basato su modelli industriali e imprenditoriali che badano più alla redditività immediata che ad un disegno strategico di intervento e di ampio respiro indispensabile a fornire un futuro industriale all'intera economia provinciale. In questa ottica si pongono le ipotesi di installazioni di centrali, che agendo sul ricatto occupazionale, tendono a far accettare insediamenti che nel miraggio di salvare Ferrania, consentono di far accettare soluzioni che riportano il modello industriale del comprensorio a quello di 50 anni fa e che ha prodotto gli scempi ambientali che sono sotto gli occhi di tutti noi, e che sono stati ripetutamente bocciati sia dai cittadini cairesi, che dalle amministrazioni locali confinati. Il progetto Entergy centrale a metano da 800 Mega Watt, il progetto Italiana Coke centrale a carbone da 1200 Mega Watt, e ora nel piano industriale redatto dai commissari di Ferrania, compare nuovamente una centrale da 800 Mega Watt.

Una vera politica economico-industriale si basa sulle peculiarità dei territori, sulle potenzialità che ognuno di questi sa esprimere e a cui è vocato. Come l'intera Liguria anche la Valbormida annovera territori a vocazione industriale, a vocazione turistica, agricola e boschiva. È altrettanto vero che la crisi strutturale dell'industria valbormidese non ha nulla di diverso rispetto al declino economico industriale che l'intero paese sta attraversando. È altresì inequivocabile che è compito della politica definire obiettivi e programmi in tutti i settori dell'economia, ciò è tanto più necessario oggi per la Valborida poiché essa sta vivendo una transizione epocale che determinerà il futuro sviluppo della Valle, della Provincia e della Regione.

Si dovrà insomma decidere se riproporre un modello di sviluppo che guarda al passato, legato all'installazione di centrali-inceneritori, discariche e in generale insediamenti a bassissimo valore aggiunto sia in termini tecnologici che occupazionali, o invece puntare su un modello di sviluppo nuovo, più moderno, che riconoscendo alla Valbormida una vocazione industriale, sappia conciliare nuove opportunità legate al retroporto e a quelle attività di logistica avanzata che nulla hanno a che spartire con depositi di continers; ma facciano della scienza della logistica un perno fondamentale, alla quale sono legate attività di trasformazione in loco di materie prime e di semilavorati intermedi, e destinati ai mercati del nord Europa.

Il nostro obiettivo è quello di concretizzare manifestazione dei lavoratori della Ferrania a Genova - foto di Francesco Deriuil progetto denominato "La Città delle Bormide" che si basa essenzialmente sulla:

A oggi i contenuti di tale progetto sono in completa antitesi e veramente alternativi alle ipotesi che si stanno delineando sia a livello nazionale che regionale. La realizzazione del terzo valico, l'asse Genova-Torino-Milano che è stato formalizzato in regione recentemente, la realizzazione delle gradi opere quali la Torino-Lione, la competizione sulla portualità tra Genova e Savona, penalizzano e fanno definitivamente tramontare i progetti del raddoppio ferroviario della Savona-San Giuseppe-Alessandria, la Carcare-Predosa e le altre opere viarie necessarie a supportare il comprensorio valbormidese presupposti essenziali ad un suo rilancio in senso occupazionale ed economico.

Sul piano degli interventi regionali nel settore scolastico-sanitario e dei trasporti notiamo ancora una volta un primato. Sono ormai alcuni anni che la Regione Liguria non stanzia più neppure 1 centesimo di € a favore dell'edilizia scolastica, materia questa, che è ancora competenza regionale. La realtà è che in questi anni si è avviato un preoccupante e massiccio disisnvestimento del pubblico nei servizi di pubblica utilità ancora sanciti dalla nostra costituzione. Il diritto allo studio, all'assistenza sanitaria e sociale, il diritto al lavoro.

Le regioni annoverano tali problematiche la protesta dei lavoratori della Ferrania
nella manifestazione di Genova
foto di Francesco Deriu
nelle proprie competenze, al contrario gli stanziamenti in questi settori ed i trasferimenti agli enti locali territoriali a riguardo sono spariti dai bilanci sia regionali che nazionali in nome della realizzazione di una politica di diminuzione delle tasse e di una razionalizzazione della spesa pubblica che sta premiando pochi noti a danno della maggioranza dei cittadini che si vedono di giorno in giorno decurtato il proprio salario. La diminuzione degli impegni e degli stanziamenti pubblici in tali settori è corrisposto un aumento degli stanziamenti e dei finanziamenti alle scuole private non statali, alla sanità privata, una completa abdicazione sugli interventi di politica economica e industriale a favore della più marcata deregolamentazione a favore delle ferree leggi del mercato.

Altro aspetto fondamentale di una nuova politica regionale è quello del rapporto con gli enti locali valbormidesi. È ormai giunto il momento di pensare la Valbormida come città ed entità territoriale, gli amministratori locali devono impegnarsi a superare l'ottica comunale, amministrare oggi non è solo affrontare il problema dei punti luce o delle asfaltature, occorre che tutti insieme si sia in grado di fare "sistema" solo così si avrà la forza di affrontare le tematiche importati dello sviluppo e della crescita economico-sociale del comprensorio, accompagnate da interventi per il rilancio territoriale.

Queste sono le tematiche che come partito abbiamo in agenda e come candidato valbormidese mi ritengo impegnato a supportare in collaborazione con lo schieramento di centro-sinistra a cui siamo collegati.

Furio Mocco
Assessore al Bilancio e Programmazione economica del Comune di Carcare
Carcare - 20 Febbraio 2005 2004