Cairo non ha bisogno di una nuova discarica

La Provincia ha gli strumenti per fermare la Filippa?

La Valbormida è un territorio martoriato. Un territorio stanco. Un'area che ha ospitato l'ex ACNA di Cengio, oggi bonificata, cokerie, cementifici, discariche, industrie prevalentemente chimiche (solo per fare alcuni rapidi esempi). Attività che hanno portato lavoro, ma anche danni irreversibili all'ambiente e alla salute dei cittadini.

In questo quadro si inserisce la discarica, per altro per rifiuti speciali non pericolosi, nota come la discarica della Filippa. Una discarica che noi avversiamo proprio perché andrebbe a colpire un territorio già ampiamente martoriato. Un impegno il nostro che ha preso corpo a livello locale (dall'invio di cartoline di protesta all'allora Ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, all'inserimento della politica dei rifiuti nel programma dell'attuale Sindaco Briano, elemento totalmente mancante nella prima versione) così come a livello provinciale e nazionale (dalla presa di posizione da parte della Segreteria del PRC, alla visita in Val Bormida del nostro deputato Sergio Olivieri). Tuttavia oggi credere che tutto dipenda dall'intervento dell'amministrazione provinciale, senza prendere in considerazione le pesanti responsabilità della passata amministrazione comunale e regionale guidate dal centrodestra che oggi cercano di cavalcare la protesta, è sbagliato e riduttivo. L'attuale Giunta provinciale ha scelto, per dirimere la questione, di affidarsi ai pareri tecnici. E tecnica sarà la Conferenza dei servizi convocata per mercoledì 22 agosto in cui la Provincia avrà prevalentemente un ruolo di coordinamento. Registrerà, infatti, i pareri di Regione, Comune, ARPAL, ASL e delibererà in merito. Un intervento politico serio avrebbe potuto evitare la discarica della Filippa anni fa. Oggi, pur ribadendo la nostra contrarietà al progetto, temiamo sia tardi.

L'opposizione in Provincia (centrodestra e SDI che curiosamente mantiene il proprio rappresentante in Giunta ed è in maggioranza a Cairo) invece cerca di strumentalizzare la questione ricattando l'Amministrazione provinciale ipotizzando di sfiduciare il Presidente Bertolotto. Così come è a nostro parere inaccettabile la reazione scomposta dello stesso Presidente. La politica dovrebbe essere un'altra cosa. Un po' più seria.

Singolari, almeno per quanto ci riguarda, sono pure le minacce di riconsegna delle tessere. Il nostro Statuto, infatti, non prevede tale provvedimento che pertanto equivarrebbe alle dimissioni dagli incarichi ricoperti per conto del partito.

Un tentativo, un ultimo tentativo, va comunque fatto per impedire la realizzazione della discarica. Nel proprio programma l'attuale Sindaco si impegnava a mantenere "una linea politica di contrarietà verso il progetto di insediamento di discarica in località Filippa, attuando tutti gli strumenti in potere all'amministrazione comunale per raggiungere tali scopi". Perché allora il Comune non avvia un provvedimento di esproprio per quelle aree?

Segreteria provinciale Rifondazione Comunista
Savona - 21 Agosto 2007