Sul progetto di parco del Finalese siamo tornati indietro nel tempo

Natura e cultura sono la carta da giocare per dare un futuro all'economia regionale

L'idea di poter compiere viaggi nel tempo ha sempre appassionato un po' tutti. Oggi c'è chi è riuscito a passare dalla fantasia alla realtà: con alcune affermazioni comparse sulle edizioni savonesi de "Il Secolo XIX" e "La Stampa" sul progetto di parco del Finalese siamo tornati indietro nel tempo: le argomentazioni sono le stesse di vent'anni fa.

Ma il mondo è cambiato e la realtà è evidente a chi ha gli occhi aperti e non velati dai ciclici condizionamenti da campagna elettorale. I parchi della Liguria stanno funzionando molto bene, sono diventati i promotori e coordinatori di diverse azioni positive per le comunità locali, al punto che sono ormai considerati insostituibili dai diversi soggetti interessati, dal mondo agricolo a quello turistico. Anche con il mondo venatorio si sono instaurati rapporti sereni di collaborazione, in particolare per il controllo faunistico. Recentemente diversi comuni, visti i positivi risultati, hanno chiesto di poter entrare a far parte di parchi, come nel caso del parco del Beigua.

Negli organi degli Enti parco le comunità locali sono fortemente rappresentate, e con il parco hanno uno strumento efficace per gestire bene e sviluppare, anche con effetti economici importanti, il loro patrimonio di qualità e identità del territorio e delle attività.

D'altra parte è ormai noto che natura e cultura sono la carta da giocare per dare un futuro all'economia regionale, anche attraverso un turismo di qualità, perché le seconde case sulla costa rappresentano il passato.

È anche per questo l'Amministrazione regionale guidata da Burlando, sostiene l'azione del sistema regionale delle aree protette ed ha programmato di arricchirlo con nuovi parchi. Nel caso del progetto di parco del Finalese, i comuni interessati, invitati dalla Regione alla Conferenza Istitutiva, sono esattamente gli stessi che parteciparono oltre dieci anni or sono alla Conferenza del 1996.

A sostegno dei parchi, come primo atto concreto, già l'anno scorso la Regione ha aumentato le risorse, con un incremento dei finanziamenti regionali diretti di trecentomila euro. Risorse che i parchi sanno spendere molto bene: grazie al loro lavoro di progettazione e programmazione, i parchi sono riusciti ad ottenere finanziamenti statali ed europei che diversamente non sarebbero mai arrivati al territorio ligure. In questo modo i parchi hanno già saputo moltiplicare per oltre tre volte le risorse (2.100.000 euro nel 2006) che la Regione spende annualmente per il loro funzionamento.

Franco Zunino
Assessore regionale all'Ambiente
Genova - 9 Febbraio 2007

I commenti dei quotidiani

Ancora acceso il dibattito sulla creazione dell'area protetta - da La Stampa

I parchi liguri: un'occasione per lo sviluppo del turismo

«Natura e cultura sono la carta da giocare per dare un futuro all'economia regionale, anche attraverso un turismo di qualità. Le seconde case sulla costa rappresentano il passato». Franco Zunino, assessore regionale all'ambiente, interviene nel dibattito sull'istituzione del Parco del Finalese.

Dice: «L'idea di poter compiere viaggi nel tempo ha sempre appassionato tutti. Oggi c'è chi è riuscito a passare dalla fantasia alla realtà: con alcune affermazioni sul progetto di parco siamo tornati indietro nel tempo. Le argomentazioni sono le stesse di vent'anni fa. Ma il mondo è cambiato e la realtà è evidente a chi ha gli occhi aperti e non velati dai ciclici condizionamenti da campagna elettorale. I parchi della Liguria stanno funzionando molto bene, sono diventati i promotori e coordinatori di diverse azioni positive per le comunità locali, al punto che sono ormai considerati insostituibili dai diversi soggetti interessati, dal mondo agricolo a quello turistico. Anche con il mondo venatorio si sono instaurati rapporti sereni di collaborazione, in particolare per il controllo faunistico. Recentemente diversi Comuni, visti i positivi risultati, hanno chiesto di poter entrare a far parte di parchi, come nel caso del Beigua. Negli organi degli Enti parco le comunità locali sono fortemente rappresentate, e con il parco hanno uno strumento efficace per gestire bene e sviluppare, anche con effetti economici importanti, il loro patrimonio di qualità e identità del territorio e delle attività».

Termina Zunino: «L'Amministrazione regionale sostiene l'azione del sistema regionale delle aree protette ed ha programmato di arricchirlo con nuovi parchi. Nel caso del progetto del Finalese, i Comuni interessati, invitati dalla Regione alla Conferenza istitutiva, sono esattamente gli stessi che parteciparono oltre dieci anni or sono alla Conferenza. A sostegno dei parchi, come primo atto concreto, già l'anno scorso la Regione ha aumentato le risorse, con un incremento dei finanziamenti diretti di trecentomila euro. Risorse che i parchi sanno spendere molto bene: grazie al loro lavoro di programmazione, i parchi sono riusciti ad ottenere finanziamenti statali ed europei che diversamente non sarebbero mai arrivati al territorio. In questo modo i parchi hanno già saputo moltiplicare per oltre tre volte le risorse (2 milioni e 100 mila euro nel 2006) che la Regione spende annualmente». (Augusto Rembado - 09/02/07)