Non devastiamo l'area del Monte Tarinè

Interrogazione in Regione sull'estrazione di titanio nel Parco del Beigua

In questi giorni sulla stampa sono apparse notizie relative ad una proposta di sfruttamento minerario nell'area del Monte Tarinè, nel comprensorio del Parco del Beigua, nel quale si fa riferimento ad una richiesta di concessione mineraria alla Regione Liguria. Una proposta da respingere con forza perché andrebbe a devastare l'area di un parco, un'area verde che non può e non deve avere un prezzo.

Per queste ragioni il Gruppo regionale della Federazione della Sinistra ha presentato un'interrogazione al Presidente Burlando e all'Assessore Briano per sapere se corrispondano al vero le notizie di stampa in base alle quali le società Sai Global e Golder Associates sarebbero interessate a richiedere concessione di sfruttamento minerario nell’area del Monte Tarinè, nel comprensorio del Parco naturale regionale del Beigua; per sapere se siano già stati attivati incontri formali tra la Giunta Regionale, gli uffici del Dipartimento Ambiente (o altri Dipartimenti Regionali) e le società Sai Global e Golder Associates in merito a quanto sopra; per sapere se sia già stata avanzata una richiesta formale di concessione mineraria da parte delle società Sai Global e Golder Associates; per sapere per quale motivazione, nel caso in cui non sia stata presentata alcuna formale richiesta di concessione, si vorrebbe attivare un tavolo tecnico e con quale composizione; per sapere in base a quale valutazione regionale la concessione di sfruttamento minerario in oggetto ammonterebbe a 500 milioni di Euro all’anno; per sapere se sia stato interpellato l'Ente Parco del Beigua, soggetto che la Regione Liguria, con propri provvedimenti, ha individuato come ente gestore dell’area protetta (ai sensi della L.R. n. 12/1995), nonché come ente gestore del Sito di Importanza Comunitaria IT1331402 Beigua - Monte Dente - Gargassa – Pavaglione (ai sensi della L.R. 28/2009); per conoscere, inoltre, le valutazioni della Giunta Regionale su una proposta che, allo stato attuale, sembra in contrasto con la legge regionale n. 12/1995 (art. 42, comma 1 lettera a) e con le normative regionali in materia paesistico-ambientale, nonché incompatibile con le direttive comunitarie relative alla Rete Natura 2000.

Marco Ravera
Segretario provinciale Rifondazione Comunista
Savona - 7 Febbraio 2013