Una serie di attacchi settari ed ingiustificati

Se non si approva una linea politica se ne discuta con onestà

Sono andato a leggermi i post pubblicati sulle pagine del vostro sito, posso dire di non aver mai letto su di un sito del partito una serie così lunga di attacchi, alcuni corretti e meritevoli di approfondimento, altri, come quello della CUB, terribilmente settari e ingiustificati. Tuttavia non voglio certo attribuire a voi la responsabilità di tali scritti.

A chi accusa Rifondazione di usare i disagi della classe per fare giochetti con il Centrosinistra, vorrei ricordare che la posizione del partito sulle possibili, ma ancora valutabili, alleanze elettorali non risale al periodo della raccolta delle firme, ma basta spargere merda sul PRC e si può mentire su date, posizioni, periodi, l'importante è sparlare di quello che a tutt'oggi rimane comunque l'unico e solo partito comunista in Italia. Solo un bieco settarismo può portare a fare affermazioni del genere, la nostra fortuna e che, pur non avendo rigettato la nostra storia, ci siamo allontanati definitivamente da un modo di praticare al politica che vede nemici in chiunque non la pensi come noi e che vede in chi fa cose diverse dalle nostre, pur rimando nell'ambito della sinistra di alternativa, solo dei biechi opportunisti dediti solo ai loro giochetti.

Sorvolo sulla stupidità riguardante le forme di lotta, la classe ha il diritto di usare tutte le forme di lotta possibili per affermare i propri bisogni ed obiettivi, certe parole sono da primi della classe, da persone che non vedono al di là della storia passata, senza rendersi conto che proprio la riappropiazione da parte della classe di strumenti di lotta facenti parte a pieno titolo delle democrazie borghesi ha allargato il suo campo di lotta e di intervento. Riguardo poi alle cifre misere, vorrei precisare che il numero di quasi 11 milioni di Sì non è mai stato raggiunto da nessun referendum non passato, la cifra più alta era di quello sul proporzionale con 9 milioni e mezzo di voti, ma la percentuale era più alta dato il numero alto di no, fare analisi sul voto senza fare inchiesta, cioè esaminare altri risultati e fare equiparazioni, vuol dire non fare i marxisti, ma semplicemente fare della pura speculazione per riaffermare idee gia precostituite. Se si calcolano i dati del Centrosinistra alle politiche e si calcola la percentuale non sui votanti, ma su gli aventi diritto, come impone la legge sul referendum, si vede chiaramente come la quasi totalità del popolo di sinistra ha votato Sì, infatti facendo calcoli equiparati ai voti del PRC+PdCI+DS manca ancora un 5%, quindi come dice il buon carletto fare inchiesta e informarsi prima di fare, in caso contrario si rischia di sparare cazzate.

Il referendum è stata una sconfitta non per il risultato, ma per il fatto che non siamo riusciti ad egemonizzare, insieme al popolo di sinistra ed alla classe, il popolo del precariato, ed è questo che ci deve far riflettere, non certo le stupidate scritte da certi compagni, è quindi semmai non una sconfitta di linea o di scelte, ma una sconfitta di egemonia sulle nuove forme di lavoro introdotte dal neoliberismo. Altra cosa che non capisco e l'attribuire tutte le colpe a Rifondazione, cerco di immaginarmi un caso opposto, la vittoria, e in quel caso mi vedo tutti a cercare di appropriarsi del risultato, compresi quelli che oggi dicono "io lo avevo detto", se sconfitta è stata è anche della FIOM o dei Verdi, o dei COBAS, o delle decine di forze ed associazioni che fin dall'inizio hanno appoggiato la raccolta delle firme, solo un settarismo cieco ed un opportunismo fin troppo vedente possono portare ad attribuire alla sola Rifondazione tutte le colpe. Se non si approva una linea politica se ne discuta con onestà, la dialettica si nutre di queste forme positive di opposizione, che spesso sono anche fonti di ripensamenti e di chiarezza, ma certi scritti non portano né contributi né idee positive, sono solo come le bavette dei cani, sporcano.

Federico Carbonetti
Forlì - 14 Luglio 2003