Rifondazione Comunista pensa alla salute

Roberto Musacchio ad Albisola per il referendum sull'elettrodotto coattivo

da sinistra Mario Gaggero, Roberto Musacchio e Franco ZuninoLa prima iniziativa di questa campagna referendaria per il Sì all'abrogazione della servitù da elettrodotto coattivo e per l'estensione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è stata organizzata dal circolo "Rosa Luxemburg" delle Albissole. La zona in cui si svolge (il borgo di Luceto, ad Albisola Superiore) è interessata dalla presenza di due elettrodotti che, su denuncia di un comitato spontaneo di cittadini, sono accusati di aver causato il decesso già di una decina di cittadini.

Il Segretario del Circolo, Mario Gaggero, ha parlato apertamente di un problema che investe la comunità albisolese e che rientra nel contesto più generale della battaglia per l'abolizione del famoso regio decreto del 1933 (quando l'Italia ancora doveva essere elettrificata) che permette che che in un terreno venga installato un impianto anche senza l'autorizzazione del proprietario. All'incontro hanno preso parte Cristina Morelli Responsabile Regionale dei Verdi, Roberto Musacchio Responsabile Nazionale Ambiente di Rifondazione Comunista e Franco Zunino Segretario Provinciale del PRC.

Secondo Cristina Morelli, la poca notorietà del referendum è una certa penalizzazione del medesimo: se è vero che questo viene "oscurato" anche dal quesito sull'art. 18 è altrettanto vero che quest'ultimo trascina al voto per l'abolizione della servitù da elettrodotto. La Responsabile Regionale dei Verdi ha ringraziato il PRC per il lavoro svolto con i Verdi nella raccolta di firme necessarie per lo svolgimento del quesito referendario ed ha specificamente fatto riferimento, in questo, alla vocazione ambientale dei comunisti come elemento di comune lotta per migliorare la salute e la vita delle persone.

Roberto Musacchio ha iniziato il suo intervento ponendo come dirimente la questione del "principio di prevenzione" (non si da luogo a procedere a ciò che non si è sicuri non faccia male), come elemento portante del referendum contro l'elettrosmog: «possiamo dire che questo referendum nasce dal basso, come del resto anche gli altri che avevamo proposto alla Cassazione e che sono stati il frutto di una intensa azione sociale, un incontro tra diverse forze politiche, ambientali, sociali e anche di singoli comitati cittadini».

Proprio questi comitati spontanei di cittadini, nati in molte città d'Italia, si sono affiancati alle strutture dei partiti nella raccolta delle firme e ora stanno conducendo avanti la lotta per la riuscita del referendum. Essenzialmente numerosi comitati sono sorti per via del prolificare di antenne radiomobili, quelle che ci permettono di non avere "coni d'ombra" nella ricezione telefonica mobile. In pratica nell'uso dei "cellulari". In merito a questo settore, Rifondazione Comunista, ha osservato Musacchio, ha sempre considerato che la privatizzazione sia stata profondamente deleteria: ha accelerato la crescita a dismisura di impianti di emanazione di elettrosmog, non ha creato occupazione se non con contratti di collaborazione continuativa (Co.Co.Co., ormai terribilmente celebri come massima punta del precariato aziendale e anche del terziario) e, dalla vecchia pubblica SIP si è passati alla TELECOM e alla nascita di altri soggetti privati in mano ad imprenditori privi di scrupoli per quanto concerne salute dei cittadini e diritti sociali dei lavoratori. da sinistra Mario Gaggero, Cristina Morelli, Roberto Musacchio e Franco ZuninoL'ISPES ci dice chiaramente che tutto questo ha portato a quella che viene chiamata "alterazione sanitaria" e che il "principio di precauzione" è costantemente messo da parte... in nome dell'interesse commerciale.

Musacchio ha, inoltre, sottolineato come sia trascorso troppo tempo per stendere un testo di Legge che oggi esiste ma che non trova applicazione per via della mancanza dei decreti attuativi: e qui la responsabilità ricade sui governi sia di Centrosinistra che di Centrodestra. Se il Centrosinistra non ha fatto nulla per rendere attuativa la legge esistente in materia di tutela ambientale e sanitaria dall'elettrosmog, il Centrodestra ha peggiorato il tutto aumentando i limiti di esposizione alle onde elettromagnetiche del 20%.

Le così tanto celebri tecnologie UMTS hanno condotto all'installazione di 80.000 nuove antenne su tutto il territorio nazionale. E tutto questo è stato fatto passare come un'opera di "pubblica utilità" attraverso il decreto Gasparri che applica la Legge Lunardi, quella che considera anche il Ponte sullo Stretto di Messina e il MOSE come "opere di pubblica utilità": per questo viene data applicazione a queste faraoniche progettualità. Addirittura, le nuove normative emanate dal Centrodestra impongono ai comuni una deregolamentazione coatta per permettere la realizzazione dei progetti indicati dalla Legge Lunardi: qualsiasi impedimento provocato da un Comune può portare al sanzionamento del medesimo Ente locale.

In questo quadro di distruzione della salute pubblica e della naturalità del Paese, le centrali termoelettriche nuove che dovrebbero essere costruite sono circa 600. Attualmente, però, non si riscontra una "domanda" ulteriore di consumo di energia elettrica e quindi non vi è necessità alcuna di edificazione di altre centrali! Musacchio ha reso evidente come le norme non solo vengono stravolte, ma come la salute dei cittadini sia divenuta una "variabile" dipendente dalle logiche del mercato, pronta ad essere scambiata per un pugno di euro.

Anche il Segretario del PRC di Savona, Franco Zunino, ha ricordato come in Liguria Rifondazione Comunista abbia fatto numerose battaglie di tutela della salute dei cittadini: dalla battaglia per l'abolizione dei tickets sanitari a questa importante lotta contro l'espansione di elettrosmog sulle nostre teste e nei nostri corpi.

il tavolo dei relatori: Mario Gaggero, Cristina Morelli,
Roberto Musacchio e Franco Zunino
foto di Marco Sferini
La folta partecipazione di cittadini ed amministratori del luogo ha dato vita ad un buon dibattito in cui è stato affrontato proprio il problema di Luceto: da parte degli abitanti si è rimarcata la volontà di spingere i comuni a sorvegliare sull'applicazione delle norme e sulla costante tutela della salute pubblica. A questo proposito è stato fatto notare come nella borgata albisolese un elettrodotto di 132 kw sia stato installato a soli 6 metri e mezzo dalle abitazioni. Un altro impianto di 64 kw è stato situato poco distante. Ed è proprio in queste zone che si sono registrati decessi considerati "sospetti", attribuibili ad "inquinamento da elettrosmog". La popolazione vuole che questi impianti siano rimossi e lo ha dichiarato con grande fermezza.

L'impegno nostro, ha ribadito Roberto Musacchio, è di far sì che non si possa più assaltare i luoghi abitati installandovi a macchia di leopardo impianti di telefonia pubblica e privata, mobile o stabile: per questo il 15 e il 16 Giugno Rifondazione Comunista chiama tutti a votare e a far votare Sì.

Un Sì deciso, per pensare alla salute propria e, è il caso di dirlo, "alla salute di tutti"!

Marco Sferini
Savona - 16 Maggio 2003