I cittadini sono più avanti dei partiti e sceglieranno in libertà

Intervista a Daniele Capezzone

Meno di un mese e gli italiani saranno chiamati ad esprimersi su quattro referendum. Quattro quesiti di grande importanza che andranno a modificare la famigerata legge 40, una legge retrograda che regolamenta le norme in materia di procreazione medicalmente assistita frenando, tra le altre cose, la ricerca scientifica. Quello del 12 e 13 Giugno prossimo è quindi un appuntamento fondamentale che ha la stessa importanza culturale e sociale delle grandi battaglie radicali del passato prime tra queste i referendum sul divorzio e sull'aborto.

I Radicali sono in prima linea anche in questa occasione e noi, dopo aver intervistato Luca Coscioni lo scorso Agosto, abbiamo il piacere di discutere dei referendum con il Segretario Nazionale dei Radicali Daniele Capezzone.

Il Consiglio dei Ministri ha scelto per i referendum l'ultima data disponibile. Perché questa decisione? Forze politiche che fondano la loro azione sul sondaggio dell'opinione pubblica, non sono certe del consenso popolare su questo argomento?

C'è un'antica ostilità dei partiti contro i referendum. Quando si tratta delle "altre" elezioni (quelle dei e per i partiti, ad ogni livello: nazionale e locale), vengono perfino ad Daniele Capezzone"inseguirci" sui telefoni cellulari, con gli "SMS", per chiederci di andare a votare; quando invece si tratta, con un referendum, di non sostenere questo o quel partito, ma di decidere su una concreta questione di libertà che ci riguarda tutti, allora cala - invece - un silenzio di tomba, e i cittadini sono curiosamente invitati a non ..."impicciarsi". Spero proprio che in tanti vorranno sottrarsi a questo diktat.

Come mai i partiti che si raccolgono attorno ad una sedicente "casa delle libertà" hanno prodotto una delle leggi più retrograde e illiberali degli ultimi cinquant'anni?

Purtroppo, è una sequenza: attacchi alla legge sull'aborto; prospettive ancora più restrittive sulla droga; attacco ai diritti delle coppie di fatto... Ma la cosa negativa è che non scherza neanche gran parte del centrosinistra: buona parte della Margherita ha votato la legge, senza dire che nella precedente legislatura un Ministro liberale come Veronesi si trovò regolarmente i bastoni tra le ruote da parte della sua stessa maggioranza...Ma i cittadini sono più avanti dei partiti, e diranno la loro.

I Radicali si sono battuti con forza per l'abrogazione completa della legge sulla fecondazione assistita. Un quesito purtroppo respinto dalla Consulta che ha invece dato il via libera agli altri quattro parzialmente abrogativi. Il motivo del respingimento è che l'abrogazione totale avrebbe comportato il vuoto legislativo: ma è vero che prima della legge 40 c'era il "far-west"?

Parlare di "far west" significa trattare da... cow-boy o da pistoleri 78 Premi Nobel, che ci appoggiano, e quasi tutta la comunità scientifica italiana, da Renato Dulbecco a Veronesi! Ma lei ce la vede Rita Levi Montalcini nei panni di una ...cow-girl? Queste cose le può pensare solo Giovanardi...

Su quali parti della legge andranno invece ad incidere i referendum del 12 e 13 Giugno prossimi?

La legge 40 è una brutta norma, che da una parte colpisce le speranze di paternità e di maternità di migliaia di coppie sterili (costrette, a questo punto, ad andare all'estero: ma solo quelle che potranno permetterselo...), e dall'altra blocca la ricerca scientifica ritenuta più promettente (quella sulle cellule staminali embrionali) per sconfiggere malattie terribili.

È vero che esistono anche altre forme di ricerca (sulle cosiddette "staminali adulte"): e infatti noi chiediamo che tutte e due le strade siano tenute aperte, come è auspicato da 78 Premi Nobel di tutto il mondo e dalla quasi totalità del mondo scientifico italiano. Senza dire che, con l'attuale legge, sono inutilizzabili perfino gli embrioni già esistenti, e destinati - dopo un certo tempo - ad essere buttati via: si preferisce, insomma, gettarli in un lavandino, anziché destinarli a una ricerca che Daniele Capezzonepotrebbe ridare a tanti una speranza di vita e di guarigione.

Andando ad intervenire su parte della legge 40/2004 non si rischia di fare un "pasticcio"? Paradossalmente potrebbero anche passare solo alcuni quesiti e non tutti e quattro.

Se ci sarà appena un minimo di informazione decente, io non ho dubbi sul fatto che ci sarà una scelta coerente da parte degli elettori, e nel segno della libertà.

Gli italiani non sembrano troppo affascinati dalla fecondazione o dalla ricerca. Temi di grande importanza, ma anche di grande complessità. Non crede pertanto che queste siano materie troppo difficili per essere affrontate direttamente dai cittadini?

Io credo che questi temi, che riguardano direttamente la vita e la salute di tutti, interessino la gente molto più delle risse dei soliti politici, dei loro battibecchi. Anzi, se permette, vorrei rivendicare un merito dei radicali. Ormai quattro anni fa, quando Pannella e Bonino proposero a Luca Coscioni (com'era accaduto a Leonardo Sciascia e a Enzo Tortora) di essere il capolista radicale alle elezioni, e quando lo stesso Luca sollecitò i leader politici ad esprimersi per tempo su questi temi, ovunque vi fu solo silenzio, e - da Berlusconi a Rutelli, da Fini a D'Alema - si replicò che sulle "questioni di coscienza" non si poteva discutere in campagna elettorale. E invece, per fortuna, ora il confronto è aperto: e tutti mostrano di comprendere che, se la politica rinuncia a discutere e a farsi giudicare su questo terreno (quello del vissuto delle persone, delle loro speranze più profonde), di fatto abdica ad una parte di se stessa.

La legge sulla fecondazione differenzia l'Italia da tutti i paesi che la circondano, dando il via al già citato turismo della fecondazione. In un mondo con le porta aperte come il nostro è sostenibile una legge che isoli l'Italia dal contesto del diritto quanto meno occidentale?

In effetti, è proprio così. Nel nostro paese, è proibito l'accesso Daniele Capezzone
Segretario Nazionale dei Radicali
a quello che è invece disponibile in tutto l'Occidente avanzato. L'unico paese con una legge ancora più estremista della nostra è il Costa Rica: e, con tutto il rispetto, non so se quello debba necessariamente essere il nostro modello di riferimento...

Qualora malauguratamente i quattro quesiti non dovessero passare pensa che potrebbe farsi largo nel Governo e nei settori più retrogradi del Chiesa la volontà di rivedere in senso oscurantista anche la legge sull'aborto?

Non c'è dubbio: quello è il punto successivo del "programma". Una ragione di più per andare a votare, e a votare "sì", proprio per evitare che quei brutti progetti prendano corpo.

Indipendentemente dall'esito della battaglia contro la legge 40/2004, esito che auspichiamo positivo, non avrebbe senso ripensare lo strumento referendario? Non le sembra un'assurdità il fatto che l'apatia (politica e non) di una parte consistente dell'elettorato possa decidere per tutti?

Per prima cosa, io vorrei che fosse abolito il quorum, che non esiste in nessun paese di tradizione referendaria. Se qualcuno non vuole andare a votare, questo è un suo diritto: ma allora la sua "assenza" non può impedire agli altri di prendere una decisione.

Ma mi permetta di dire un'ultima cosa: spero che sia presto spazzata via la leggenda metropolitana secondo cui vi sarebbe uno "scontro tra laici e cattolici". Non vi sarà alcuno scontro, perché i cattolici italiani, che sono dei liberali e non degli integralisti, hanno sempre saputo distinguere tra le loro personali convinzioni e l'opportunità (che è un cardine della convivenza democratica) di consentire ad altri di fare scelte diverse dalla loro. Ed è per questo che i credenti italiani, dal divorzio e all'aborto, hanno sempre votato dalla parte della libertà. Sono convinto che sarà così anche stavolta, e che riusciremo ad evitare il grande errore (e la grande offesa in primo luogo per le coscienze religiose, voglio sottolinearlo) di confondere "articoli di fede" e "articoli di legge".

Marco Ravera
con la preziosa collaborazione di Gloria Bardi
Savona - 16 Maggio 2005


Per maggiori informazioni visita il sito dei Radicali o quello dell'associazione Luca Coscioni.