La Sinistra non è un cartello elettorale deve poter vivere anche dopo

Intervista a Franco Giordano

A Savona la campagna elettorale de "la Sinistra l'Arcobaleno" non poteva iniziare meglio. Per aprila ufficialmente, infatti, è giunto direttamente dalla Toscana, dove è candidato capolista, Franco Giordano il Franco GiordanoSegretario nazionale di Rifondazione Comunista. Due gli appuntamenti previsti nella nostra città. Alla sera l'iniziativa nella Sala Mostre della Provincia, al pomeriggio una importante presenza al gazebo per incontrare i cittadini, i simpatizzanti, i ragazzi del Barricata, le donne dell'associazione "Amici del Mediterraneo", i giornalisti. Con grande disponibilità Giordano trova un po' di tempo anche per il nostro sito.

Questa campagna elettorale viene segnata dal tormentone del "voto utile". Una teoria, questa del "voto utile" che si affianca al metodo di comunicazione adottato dai principali mass media, dove vengono mostrati essenzialmente i programmi e i volti del PD e del PDL. Pensi che le iniziative che "la Sinistra l'Arcobaleno" ha intrapreso, incluso la manifestazione sotto la sede della RAI, possano cambiare il corso di questa teoria eliminando il duopolio televisivo?

Il duopolio che c'è in televisione è la prova mediatica non solo di una mutilazione drammatica della democrazia, ma anche di un'idea istituzionale che si vuole prospettare per il dopo, fondata su una logica neo-autoritaria e plebiscitaria. Per questa via il rischio è la cancellazione non solo mediatica, ma politica della Sinistra.

Io penso tuttavia che la vera forza del nostro voto è la possibilità di mobilitare sul territorio una vera e propria campagna di alternativa per la costruzione della Sinistra. La Sinistra non è un cartello elettorale deve poter vivere anche dopo, perché in questo paese c'è bisogno di un punto di riferimento per i lavoratori, le lavoratrici, per i precari, delle donne, dei giovani.

La Sinistra l'Arcobaleno si presenta per l'appunto agli elettori come una nuova sinistra, quella che vuole rappresentare il cambiamento vero e non una semplice alternanza tra due Marco Sferini e Franco Giordanoblocchi. Possiamo dire che, oltre a democratici e conservatori, in Italia la Sinistra continuerà ad avere un ruolo o il rischio è di ritrovarsi ad essere un'ala progressista del PD?

Non potremo mai essere l'ala progressista del PD perché abbiamo un'idea diversa di trasformazione della società. O meglio noi abbiamo un'idea di trasformazione della società, il PD ha un'idea di governo, di razionalizzazione dell'esistente, solo che quell'idea elitaria e tecnocratica di governo di governo dell'esistente è un'idea interclassista della società che non riesce o non vuole vedere le differenze tra lavoro e impresa e non riesce a cogliere il conflitto come elemento e come motore di civiltà nel nostro paese.

Quando Veltroni dice che non esiste più il conflitto di classe sta condannando i lavoratori ad una condizione di marginalità e di sofferenza.

La Sinistra l'Arcobaleno mette al centro del suo programma quatto grandi questioni: salari e precarietà, diritti civili e sociali, ambiente e sviluppo, pace e disarmo. Quanto sono "di sinistra" questi temi e cosa rappresenta ancora oggi la lotta di classe che anche Bertinotti ha citato?

La lotta di classe è il sale della democrazia è perfino iscritta dentro la Costituzione repubblicana. L'articolo 3 che propone l'uguaglianza e la rimozione di tutte le cause che la impediscono è un invito a costruire le condizioni del conflitto, quindi a segnare una forma di democrazia che sia una democrazia progressiva.

Io non riesco a pronunciare la parola "sinistra" senza pronunciare la parola Franco Giordano"uguaglianza", senza riferirmi al tema del conflitto sociale.

Il dramma delle morti bianche si fa sentire ogni giorno. Non c'è una soluzione di continuità che tenga per questo problema: il PD sostiene di voler combattere la precarietà mantenendo la flessibilità, che renderebbe grandi vantaggi economici alle imprese. Qual è la posizione de la Sinistra l'Arcobaleno in merito?

Io non conosco alcun caso di flessibilità in Italia, conosco solo casi di precarietà. La verità è che è solo nella fantasia un'idea di flessibilità, in realtà la flessibilità è imposta dal sistema delle imprese. La precarietà è una fisiologia, non una patologia, del modello di sviluppo. È la forma attuale attraverso la quale il capitalismo si valorizza. Per questa ragione penso che dovremmo costruire forme di alternativa di modello sociale alla precarietà.

Nel corso del tempo passato, ci eravamo abituati a considerare la Democrazia Cristiana come un partito di massa e interclassista, a differenza del PCI che era di massa e classista. E' giusto, secondo lei, paragonare l'interclassismo della DC al Partito democratico? Non trova che imprenditori e operai candidati per un unico progetto siano una contraddizione in essere, prima ancora che in divenire? In sostanza, come definirebbe il Partito democratico: di centro, di centrosinistra o…? E come definiresti "la Sinistra l'Arcobaleno"?

Il Partito Democratico è un contenitore pieno di contraddizioni, si autodefinisceFranco Giordano a Savona
foto di Marco Sferini e Piera Barberis
di centrosinistra, in realtà Veltroni a El Pais si è definito riformista e non si sinistra e io mi attengo ai nomi con i quali uno intende appellarsi e nominarsi. Dico di più. Se si avrà un consenso significativo delle forze di sinistra è evidente che ci potrebbero essere degli sviluppi positivi nelle contraddizioni interne al Partito Democratico.

La Sinistra l'Arcobaleno è invece una forza orgogliosamente di sinistra, nuova, innovativa, laica che di questi tempi è una risorsa scarsa che bisogna tenersi ben stretti. Una forza antiliberista e pacifista, ecologista e femminista.

Marco Sferini
Savona - 13 Marzo 2008