Lavoro, ambiente e solidarietà

Nonostante i licenziamenti il progetto Maersk va avanti

Questi sono i tre punti cardine su cui, da comunisti, abbiamo sempre impostato le nostre quotidiane battaglie a Vado Ligure. Questi sono anche i tre punti su cui basiamo la nostra campagna elettorale nel comune di Vado Ligure perché, da comunisti, crediamo che sia assolutamente necessario saper guardare non solo ai problemi di casa propria. la sede della Maersk a CopenaghenÈ di oggi l'ultima notizia "casualmente" scoperta dai sindacati che il colosso danese Maersk ha - udite udite... - intenzione di chiudere la filiale di Livorno dopo aver appena firmato la cassa integrazione in deroga per tredici lavoratori a Genova.

Dov'è la notizia? Bisogna andarla a cercare col lanternino anche perché è da tempo, ormai, che il "colosso Maersk", e non solo, chiude in un posto per trasferirsi in un altro. Quando ha iniziato a licenziare a Milano, per poi proseguire a Genova (ma Cagliari ed altre parti del mondo non sono da meno), denunciavamo l'assoluta inconsistenza delle promesse al vento (è proprio il caso di dirlo) dei politici nostrani che tentavano e tentano ancora di far passare sulla testa dei cittadini vadesi la scelta scellerata di costruire un'enorme cattedrale nel deserto come la piattaforma che "i soliti noti" vedono come la panacea di tutti i (loro) mali.

Nel frattempo, nella nostra Vado Ligure, apprendiamo che il progetto della piattaforma va avanti, ed addirittura entro l'estate potrebbero iniziare i primi lavori. Strano, ma non troppo, ad esempio per il solo fatto che la valutazione di impatto ambientale è ancora in corso. E se, contrariamente agli auspici dei soliti noti di cui sopra, i risultati non fossero a "loro" favore? E se la grave crisi mondiale sconsigliasse di proseguire nell'ipotesi di continuare a delocalizzare ed importare?

Rifondazione Comunista si è sempre coerentemente battuta in Consiglio Comunale e nelle piazze vadesi per spiegare quali erano, quali sono, e quali saranno sempre le nostre preoccupazioni: non ci convincono i "posti di lavoro" promessi (e forse non convincono nemmeno lor signori) visto che alla nostra richiesta di avere garanzie certe (cioè fideiussioni bancarie o similari), hanno sempre fatto "orecchie da mercanti". Ci preoccupa fortemente continuare sulla strada di scelte di presunta "compatibilità ambientale", termine che troppo spesso ha sempre voluto indicare la copertura di interessi di pochi a danno dila sede della Maersk a Copenaghen
foto di Marco Ravera
molti; crediamo fortemente che l'unico criterio possibile per garantire un futuro all'ambiente e alle future generazioni sia il criterio della "reversibilità" di ogni opera piccola o grande, che si vada a fare sul territorio.

Vado ha già dato troppo ed inoltre i lavoratori vadesi non vogliono, non possono, "rubare" i posti di lavoro ad altri, siano questi a Livorno, a Gioia Tauro, a Genova, a Rotterdam..., francesi, spagnoli, greci o tunisini...

"Non è mai troppo tardi" si diceva un tempo. Oggi, con il voto per un altro modello di sviluppo, per un'altra Vado possibile, è necessario dare un forte segnale e dire "NO" a chi ha per troppo tempo speculato sui ricatti occupazionali dei posti di lavoro promessi e mai mantenuti (vedi Ferrania e delocalizzazioni delle aziende della Val Bormida).

È anche per questo che crediamo che mai come questa volta il voto a Rifondazione Comunista sia davvero un voto utile, un voto a chi non si è improvvisato ambientalista dell'ultima ora, a chi crede fortemente che lavoro, ambiente e solidarietà, siano indissolubilmente legati.

Giorgio Barisone
Candidato a Sindaco per Rifondazione Comunista
Vado Ligure - 16 Maggio 2009