Verso la costituzione della nuova Giunta Provinciale

Un grave caso di deficit politico-istituzionale

Ho letto le dichiarazioni rilasciate dal, giovane ed impreparato, Segretario della Federazione Provinciale dei DS nel merito della costituzione della nuova Giunta Provinciale di Savona: se le affermazioni contenute nel resoconto giornalistico sono corrette, ci troviamo di fronte ad un caso di grave deficit di cultura politico-istituzionale, da rimarcare con attenzione almeno nei suoi punti essenziali.

  1. Come stabilito con grande chiarezza dalla legge 81/93 il Segretario Provinciale dei DS Nino Miceli e il Sindaco di Savona Carlo Ruggeri - da www.savonads.itsull'elezione diretta dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia, la composizione delle giunte e la ripartizione delle deleghe, è affidata, dal momento dell'elezione, al soggetto monocratico rappresentante la volontà popolare. Si tratta di una norma che potrà non piacere (personalmente, nemmeno un po'), ma di questo trattasi. Il soggetto in questione (Sindaco, Presidente di Provincia) ha facoltà, ovviamente, di consultarsi, formalmente ed informalmente, con altri soggetti, ma rigorosamente in ambito istituzionale. Insomma: non è previsto dalla legge, alcun ruolo per i partiti politici. Diverso sarebbe il caso di una elezione di tipo "consiliare", allora risulterebbe evidente (sul piano di "fatto") una relazione diretta tra i gruppi consiliari e gli organismi dirigenti dei partiti di riferimento.
  2. I partiti ed i soggetti politici associati svolgono, ovviamente, la loro funzione nella fase preparatoria della tornata elettorale, predisponendo termini politici per l'aggregazione delle coalizioni e di carattere programmatico (anche se, è bene ricordarlo, anche il programma depositato per legge, accanto alle liste elettorali è il "Programma del Presidente"). Quello che suona strano, nella vicenda relativa alla composizione della giunta provinciale di Savona è la mancata definizione di precisi criteri di assunzione di responsabilità da parte delle diverse forze politiche, in relazione ai risultati elettorali. I partiti avevano il diritto-dovere di approntare, in questo senso, uno schema di accordo preventivo da sottoporre al Candidato-Presidente, che poi, una volta eventualmente eletto, avrebbe potuto (o non potuto) tenerne conto. Perché i partiti (e, nella fattispecie, il segretario del maggior partito della coalizione, intervengono adesso quando dovrebbero star fuori? Era stato preparato un accordo di massima, comprensivo anche delle variabili che il risultato elettorale avrebbe potuto offrire?)
  3. Si afferma la necessità di un ruolo di "mediazione", tra Provincia e Comune di Savona, che dovrebbe essere attribuito ad uno specifico assessorato dell'Amministrazione Provinciale (nella fattispecie: quello all'ambiente. Spero che si tratti di un ruolo da attribuirsi, appunto, alle funzioni istituzionali dell'assessorato e non di una indicazione di caratteristica per la soggettività dell'assessore destinato all'incarico. In questo secondo caso, del tutto inaccettabile, si sommerebbero incultura istituzionale e maleducazione). Ebbene: in nessun testo legislativo (dal T.U. 267/2000 che regola per intero l'attività degli Enti Locali, alle modificazioni apportate al Titolo V della Costituzione, fino alle modifiche del titolo II della nostra Carta Fondamentale votate, in prima lettura, dal Senato lo scorso 25 Marzo e comprendenti anche le norme riguardanti la cosiddetta "devolution"), sono assegnate all'Amministrazione Provinciale funzioni di "mediazione" nei riguardi di chicchessia. da sinistra il Segretario Provinciale dei DS Nino Miceli
    e il Sindaco di Savona Carlo Ruggeri
    da www.savonads.it
    Le amministrazioni provinciali hanno funzioni sovraordinate e di coordinamento nei riguardi dell'intero sistema degli Enti Locali riferito al territorio di competenza (nel caso della Provincia di Savona 69 comuni, più le Comunità Montane e gli altri organi di secondo grado). Appare strano, del resto, il riferimento al Comune di Savona, al riguardo di una materia specifica (lo smaltimento dei rifiuti) rispetto alla quale lo stesso Comune di Savona appare impegnato, essenzialmente, nella difesa corporativa delle anomale prerogative di una azienda (ma, se mi è permessa un'annotazione di carattere politico: l'attuale Amministrazione Comunale di Savona, come del resto quella che l'aveva preceduta nel periodo 1994 - 1998, è formata su di un coacervo di istanze corporative che le rendono difficile collocarsi all'interno di un corretto quadro istituzionale e di promozione dell'interesse generale. Ad esempio di ciò, il fatto che si continuano a compiere scelte relative all'assetto del territorio, senza aver adempiuto all'atto regolativo fondamentale in materia: l'elaborazione del Piano urbanistico Comunale).

Per concludere, rispetto all'itinerario relativo alla costruzione della nuova Giunta Provinciale: un partito di rilevante funzione come i DS meriterebbero di essere meglio rappresentati almeno sul terreno della cultura politica.

Franco Astengo
Savona - 26 Giugno 2004