A vincere è la capacità di coalizione del Centrosinistra allargato a Rifondazione

Ulteriori annotazioni statistiche sulle Elezioni Provinciali

Proseguiamo nell'analisi, già avviata nei giorni scorsi, relativa ai dati scaturiti dall'esito delle Elezioni Provinciali di Savona 2004. Abbiamo già avuto occasione di sottolineare l'importanza (pressoché decisiva, ai fini del risultato finale) della superiore "capacità coalizionale" dimostrata dal Centrosinistra; l'estrema frammentazione presentata dal Centrodestra che, per ovviare alla defezione della Lega Nord, ha finito con l'ospitare piccole liste dimostratesi pressoché del tutto prive di un minimo di capacità rappresentativa, contuna veduta aerea di Savonaribuendo, alla fine, a creare una sorta di disorientamento nell'elettorato bombardato da simboli sconosciuti ai più; l'affollamento di candidature a Presidente, che ha portato alla fine a stabilire il piccolo record di 8 candidati su 11 attestatisi su percentuali lontane dalla quota del 3%, minimo utile per poter concorrere all'assegnazione di un seggio (ottenerlo effettivamente era, poi, un altro paio di maniche...).

Il calo di Forza Italia era pronosticabile, per via della difficoltà oggettiva a mantenere l'accumulo di consenso ottenuto, in particolare, a Ponente nell'occasione delle Elezioni Politiche 2001; al di là del trend nazionale, infatti, Forza Italia non è riuscita a costruire una adeguata struttura politica sul territorio, non ha dirigenti di partito particolarmente presenti sulla scena provinciale, ha pagato un eccesso di personalizzazione che ha caratterizzato la presenza dei suoi amministratori locali, con episodi di lotta interna sicuramente negativi (come ad Albenga). Questa analisi è confermata da un attento esame dei risultati ottenuti all'interno dei singoli collegi. Forza Italia, infatti, è rimasta lontana dalle cifre che, pure, stavano nelle sue potenzialità proprio nei collegi ritenuti più forti: nel collegio di Loano, ad esempio, Forza Italia disponeva di una posizione di partenza del 45% ed ha realizzato, invece, un modesto 25,15%; a Borghetto-Ceriale Forza Italia valeva il 44,37% e si è fermata al 30,23%; in flessione sono risultati anche i collegi di Alassio, Andora (da un possibile 43% ad un 31% effettivo), i due collegi ingauni. Insomma: la sconfitta del Centrodestra nasce, chiaramente, da un vistoso calo accusato nelle zone di maggior peso "storico" del suo soggetto politico di riferimento.

In questo senso il successo del Centrosinistra nasce, per così dire, "in discesa", grazie, prima di tutto, alla solidità del permanere del consenso sedimentato nell'"isola rossa" di Vado, Quiliano e della periferia di Ponente della Città di Savona. Rilevantissimo, in questo senso, il risultato realizzato da DS nel collegio Vado-Zinola (50, 56%, in grande crescita rispetto ad una posizione di partenza del 36,12%), mentre, per il partito della Quercia sono risultati in crescita anche gli altri collegi tradizionalmente vincenti (Quiliano-Legino alta, passato da 33,28% a 34,86%; Villapiana da 29,37% a 29,53%; Fornaci da 29,34% a 30,25%). Nel Ponente il gioco dell'astensione ha favorito ancora il Centrosinistra, ed in particolare proprio i DS capaci di conservare l'elettorato ingauno (senza subire contraccolpi dopo la dolorosa scomparsa di Angioletto Viveri) e di realizzare un vero e proprio acuto ad Alassio (da un possibile 12,10 ad un reale 16,10%).

A fondare sui risultati dell'"isola rossa" il successo fatto registrare, al primo turno, dal Centrosinistra, ha contribuito senza dubbio il buon risultato realizzato da Rifondazione Comunista, salita, nel collegio di Villapiana (l'antico "quartiere operaio" della Città) dal 7,79% al 14,24% (quasi un raddoppio) ed in quello di Quiliano-Legino dal 7,43% al 9,83% (è risultato in linea, invece, con le potenzialità del partito il risultato realizzato nel collegio Vado-Zinola). Nella sostanza si può affermare che il risultato dell'alleanza di Centrosinistra, allargato a Rifondazione Comunista, ha avuto un effetto di "moltiplicatore strategico", prima di tutto nelle "zone rosse" (nella Città di Savona l'alleanza ha toccato il 58% dei voti), collegando, probabilmente, il vecchio e sempre presente elettorato ex-PCI con aree cattoliche e di "movimento" (importanza notevole avrebbe dovuto avere il movimento per la pace).

Nella Margherita, il cui andamento elettorale, in generale nel corso del week end, ma in particolare anche nelle Elezioni Provinciali savonesi, non è risultato particolarmente brillante (nella sostanza, rispetto alla previsione, la Margherita ha ceduto un seggio), ha fatto spicco il risultato realizzato nel collegio Cengio-Millesimo, con il 21% (il punto di partenza si situava attorno al 13,30%) ed in quello di Albenga I (la Margherita è calata, invece, nelle due Albisole, laddove i collegi avrebbero dovuto essere annoverati tra quelli di "punta").

Da rilevare, infine, quelli che possono essere considerati come veri e propri "exploits" dovuti al peso di candidature rilevatisi in grado di far decollare le proprie liste di riferimento, ben oltre il preventivabile: è il caso del PdCI nel collegio di Varazze (6,89%) e dello SDI in quello di Loano (14,43%).

Franco Astengo
Savona - 17 Giugno 2004