Insieme abbiamo lavorato e lavoreremo bene

Intervista a Fulvio Briano

I prossimi 6 e 7 maggio andranno al voto sei comuni nella nostra provincia. Tra questi il più grande e importante è sicuramente Cairo Montenotte con i suoi oltre 13mila abitanti. Ma Cairo non è solo numeri è storia, basti pensare a Napoleone o a Fulvio BrianoCesare Abba, è lavoro, basti pensare a Ferrania, alla Schneider, è insediamenti produttivi che hanno segnato la valle ad esempio l'Italiana Coke, ma soprattutto è e vuole essere futuro. Di questo e di altro parliamo con il Sindaco uscente e candidato del centrosinistra Fulvio Briano che con grande disponibilità ha accolto il nostro invito.

Sindaco Briano, il suo mandato sta per scadere. Sarebbe troppo facile chiederle un bilancio, noi vorremmo invece chiederle se c'è un provvedimento o una scelta fatta in passato che oggi non rifarebbe.

Tornando indietro nel tempo sono molti gli atti a cui ripenserei. Tra tutti ne posso ricordare solo uno che poi è stato anche il primo da eletto nel 2007, nominare come assessore ai servizi sociali una persona di cui non avevo una buona conoscenza e che poi si è rivelata una grande delusione.

Come è più di altre zone della nostra provincia Cairo Montenotte vive sulla propria pelle la contrapposizione tra ambiente e lavoro. Pensiamo, seppur in ambiti molto diversi, alla discarica della Filippa e all'Italiana Coke. Cosa pensa di questi due insediamenti che animano il dibattito cittadino e non solo?

Su Italiana Coke il discorso da fare sarebbe molto lungo. Riconosciamo tutti l'evidente importanza del sito industriale in termini di occupati diretti ed indiretti ma sappiamo anche che è un impianto vetusto che necessita della massima attenzione per le problematiche ambientali sottese. Penso che la nostra linea di intransigenza nei confronti dell'azienda sui termini di ambientalizzazione dell'impianto sia l'unica che possa garantire una prosecuzione dell'attività industriale nel tempo e, quindi, il mantenimento dell'occupazione.

Sulla Filippa il discorso è ben diverso. Abbiamo attuato un protocollo di controlli che sta funzionando e abbiamo ricevuto una buona collaborazione da parte dell'impresa. Oggi il pensiero è quello di evitare che nascano nuove vasche di discarica e che si termini con il riempimento dell'attuale.

Tra gli insediamenti storici di Cairo Montenotte c'è Ferrania. Una frazione del comune che ha dato il nome ad un'azienda nota in tutto il mondo. Oggi quella grande azienda non c'è più e i piani di rilancio, purtroppo, non hanno rilanciato nulla. Cosa può fare un comune come Cairo per fronteggiare la devastante crisi che sta distruggendo il tessuto industriale e produttivo del nostro territorio?

Equilibrio di giudizio e tempi certi di approvazione delle pratiche amministrative sono i due elementi che maggiormente vengono apprezzati dal mondo imprenditoriale interessato alla creazione di nuove attività industriali. Negli anni abbiamo imparato ad avere equilibrio e a non farci tirare per la "giacchetta" da nessuno nell'assumere decisioni anche importanti. Adesso dobbiamo lavorare per Fulvio Brianoraggiungere tempi più celeri nelle pratiche amministrative adottando tutti i processi di semplificazione che le normative ci mettono a disposizione.

Per quanto riguarda i progetti direttamente o indirettamente legati a Ferrania si passati dal laminatorio a freddo alla centrale a carbone, dalla centrale a biomasse (con relativa sentenza del TAR) al biodigestore. Cosa pensa di quest'ultimo progetto? Non avrebbe più forza con un maggiore ruolo pubblico e soprattuto con il suo inserimento nel Piano provinciale dei rifiuti?

Il Piano provinciale dei rifiuti è di fatto aperto ed inattuato da anni. Il biodigestore è l'anello mancante di un processo di vera ambientalizzazione del ciclo di smaltimento dei rifiuti. Senza un impianto che raccolga l'umido la nostra provincia sarà per sempre condannata alle discariche. Il sito di Ferrania è perfetto per risolvere questo problema ed il progetto è all'avanguardia e non creerà alcun problema agli abitanti. Il coinvolgimento del pubblico nell'impianto è poi inevitabile: senza i comuni i privati non partiranno mai nella costruzione di un impianto molto costoso che rischierebbe di rimanere una cattedrale nel deserto.

Lei si è spesso differenziato dal suo partito per difendere l'Ospedale San Giuseppe di Cairo. Un battaglia che condividiamo, ma cosa risponde a chi dice che quattro ospedali nella nostra provincia sono troppi?

Rispondo dicendo che l'errore è stato quello di costruire il nuovo ospedale di Albenga e chi ha sbagliato in allora non può pensare di farla pagare a Cairo. Siamo l'unico vero entroterra della Liguria e quello di Cairo è l'unico ospedale ligure che non si affaccia sul mare e che serve una popolazione di 40.000 abitanti. Penso che questi dati siano più che sufficienti per affermare che l'Ospedale di Cairo non si tocca.

Quali sono, in poche parole, i punti cardine del suo programma?

Lavoro, Ambiente, Solidarietà, Progetti e Giovani sono le cinque parole chiave del mio programma che nei prossimi giorni arriverà nelle case di tutti i cairesi. Pochi punti chiari come di fatto sono io nel mio carattere: di poche parole ma sempre netto nel dire le cose che penso.

Cinque anni fa la sua lista vinse per soli 38 voti e da allora, seppur per motivi molto diversi, ha dovuto rinunciare all'apporto dei tre candidati più votati nel 2007. Alla prematura scomparsa di Gaetano Milintenda, infatti, si sono aggiunti ilFederico Berruti e Fulvio Briano passaggio al centrodestra di Giovanni Ligorio e l'assenza di Ermanno Goso. Per questo ha deciso di creare all'interno della lista "Fulvio Briano per Cairo 2012" una sorta di "lista del sindaco" con personalità esterne ai partiti del centrosinistra?

Anche questo è il motivo per cui ho deciso di rendere maggiormente civica una lista che per larga parte è composta da amici e compagni che hanno condiviso con me questi cinque anni. E' di fatto una lista però molto equilibrata che garantisce ampia governabilità al comune di Cairo. La stessa garanzia non la possono di certo dare i nostri avversari che di fatto vivono già ora nel pieno delle loro contraddizioni.

E' stato tra i primi amministratori, almeno nella nostra provincia, ad usare i social network. Twitter e Facebook riescono davvero a mettere in contatto più rapidamente sindaco e cittadini?

Il mio blog è in rete dall'agosto 2008 e ho scritto attraverso a questo mezzo la storia del mio mandato amministrativo. Ho sempre creduto nei mezzi digitali e continuerò ad usarli anche in futuro anche perchè in un qualche modo mi distinguono come amministratore dalla maggior parte dei miei "colleghi". In questa campagna elettorale però l'elemento vincente è dato dal contatto diretto con i cittadini e a quello punto per vincere le prossime elezioni.

Nella sua lista ci sarà Stefano Ressia Consigliere comunale uscente membro della Segreteria provinciale del PRC. Ha mai riflettutto sul fatto che lei è uno dei pochi sindaci sostenuti da Rifondazione Comunista nella nostra provincia? Oltre a lei ci sono Federico Berruti a Savona, Alberto Ferrando a Quiliano e pochi altri. Questo rapporto si basa solo sul programma o c'entra anche la vostra "atipicità"? L'impressione, infatti, è che siete un po' "sui generis" per essere degli iscritti al PD.

Fulvio Briano nell'ultima insieme a Federico BerrutiConosco bene Federico e molto meno Alberto. Non avevo riflettuto prima d'ora sul fatto che fossimo gli unici a connotarci per un alleanza con il PRC ma l'esserci confrontati anche nella formazione della campagna elettorale non nego che abbia aiutato a raggiungere una ampia alleanza tra i partiti del centro sinistra sul modello Savona e Regione Liguria. Penso che sia un modello vincente che, naturalmente, si basa molto anche sui rapporti personali con i singoli candidati e a Savona come a Cairo Rifondazione è ben supportata da valide persone con cui non è difficile pensare di continuare una bella avventura.

la redazione del sito
Cairo Montenotte - 14 Aprile 2012